«L’università non si può fare carico dei problemi legati alla vitalità di un centro storico, o di una comunità, questo appartiene alla responsabilità degli enti locali». Il messaggio chiaro viene lanciato in queste ore dal rettore dell’università degli studi del Molise Gianmaria Palmieri, ospite ieri mattina dell’Isis Fermi Mattei.
Il numero uno dell’Unimol, prima del confronto con i ragazzi, ha parlato della possibilità che uno o più corsi di laurea dell’ateneo ‘tornino’ nella parte antica della città, lasciando intendere che questa è un’eventualità difficile, ma non impossibile.
Il 16 dicembre 2015 il senato accademico deliberò la restituzione del palazzo della curia vescovile di via Mazzini, sede storica di ‘scienze politiche’, entro il 31 gennaio successivo.
La facoltà venne quindi trasferita nell’immobile di Pesche e poi a Campobasso, all’interno del compartimento giuridico. Troppo alti i costi di gestione dello storico edificio della curia, circa 90mila euro annui, perché l’ateneo continuasse a sostenerli, pur avendo altre opzioni sicure e a costo zero.
L’allora sindaco Brasiello le tentò tutte per evitare tale decisione e il rettore Palmieri, anche in quel caso, si mostrò disponibile a discutere ma solo in presenza di un progetto relativo a un polo d’eccellenza. L’idea dell’ex primo cittadino, sostenuta dalla Regione con 2milioni e 400mila euro mai utilizzati, fu quella di unire Unimol e Sapienza in un grande centro universitario infermieristico, ubicato proprio in via Mazzini, che garantisse alla città la presenza di almeno 400 studenti.
A distanza di anni di quel progetto, di cui avrebbe dovuto farsi carico il comune, in qualità di soggetto mediatore tra le parti, non si è più parlato.
Il tema del rientro dell’Unimol nel borgo antico di Isernia tuttavia è sempre rimasto attuale, considerando l’impoverimento crescente di quello che un tempo era il cuore pulsante della città.
Oggi il rettore è chiaro: la rinascita di quel quartiere non è un compito suo, anche se la porta resta aperta.
«La speranza è l’ultima a morire – ha dichiarato il professor Palmieri a Primo Piano Molise -, ma io ho la preoccupazione legata al futuro dei giovani. Noi abbiamo uno stabile a Pesche che è accogliente e all’avanguardia. Considero la distanza di una sede rispetto a una comunità in termini reali e Pesche è raggiungibile e fruibile. Certo, se si rivelassero presenti delle opportunità di creare qualche percorso diverso a Isernia, purché sia sostenibile per l’università lo valuteremmo. Abbiamo il dovere di garantire ai giovani di questo e di altri territori qualità dei percorsi formativi e della ricerca, questa è la nostra missione.
Certamente siamo aperti a metterci in gioco, come dimostra l’esperienza di Agnone, anche a provare ad avviare delle esperienze formative. Ma Pesche da Isernia si raggiunge in sette -otto minuti».
A proposito dell’immobile inizialmente costruito per ospitare il Cnr, poi destinato agli universitari del dipartimento di bioscienze e territorio, le mamme del comitato scuole sicure per Isernia, in più occasioni, hanno sollecitato il sindaco d’Apollonio a dialogare col Rettore sulla possibilità che alcune aule possano essere messe a disposizione degli alunni delle medie.
Questa eventualità ha ripreso vigore, tra le file del comitato, dopo che lo stesso Palmieri ha concesso nove aule della facoltà di economia, agli scolari Don Milani di Campobasso, reduci da mesi di doppi turni.
Eppure questa proposta non è mai stata rappresentata in forma ufficiale a Palmieri.
«Non mi risulta, nessuno me l’ha chiesto – ha dichiarato ancora a Primo Piano -. Siamo abituati a valutare le questioni quando ci arrivano sul tavolo e a noi non è arrivato un bel niente da questo punto di vista».
Infine il rettore ha ribadito che non scenderà nell’agone politico, né per le primarie del partito democratico, né direttamente alle elezioni del prossimo anno.
«Io sono rettore e da un certo punto di vista faccio politica – ha dichiarato -. Avverto la responsabilità e la rilevanza di questo ruolo e ribadisco che non mi candiderò alle primarie per le regionali del Pd e comunque non sarò della partita per le elezioni di questa regione». VC

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