Il comitato Bene Comune Veneziale si mobilita per il proprio rappresentante Lucio Pastore.
Domani, dalle ore 10,30 alle 12, lungo via Sant’Ippolito, precisamente nell’area antistante l’ospedale Veneziale, si terrà un sit-in di protesta contro la sanzione recentemente comminata all’ex primario del pronto soccorso.
Qualche giorno fa l’Asrem ha notificato al medico la sospensione di tre giorni dal servizio a causa di presunte violazioni al regolamento interno all’azienda, che sostanzialmente vieta ai propri dipendenti di esprimersi attraverso social network con dichiarazioni pubbliche che afferiscano al lavoro e ai dettami della stessa Asrem
Lucio Pastore, come da anni è solito fare, è parte attiva di diverse battaglie civile e la più dura di queste è quella che lo vede impegnato nel perorare il diritto alla salute attraverso strutture pubbliche.
Le sue denunce su una futura privatizzazione della sanità sono state spesso riprese dagli organi di informazione e proprio un articolo pubblicato da Primo Piano Molise, che riportava alcune sue dichiarazioni trascritte su facebook, hanno fatto infuriare i vertici dell’Asrem, i quali hanno ravvisato in quelle parole una violazione alle norme interne.
Nel giorno in cui sempre il nostro quotidiano anticipò la decisione dell’azienda sanitaria, il medico venne colto da malore, in quanto apprese la notizia proprio da Primo Piano.
Tramite il suo legale, Oreste Scurti, il dottor Pastore ha annunciato che si difenderà in tutte e sedi e che si rivolgerà anche alla magistratura, per chiedere i danni derivanti da questa vicenda.
Intanto domani ci sarà la manifestazione di un gruppo di cittadini che vuole esprimere la propria solidarietà al medico del Veneziale e contestare, nel contempo, «la deriva della salute come bene comune – si legge nella nota firmata da Marcello Pizzi, portavoce del comitato Bene Comune Veneziale – verso una privatizzazione sempre più incontrollata.
La manifestazione si terrà per esprimere il dissenso verso la sanzione comminata al dottor Pastore in base a un regolamento Asrem, sanzione che collide con il diritto costituzionale alla libertà di parola».

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