Precari nonostante le promesse della ‘Buona scuola’. Sono i supplenti, precari appunto, sopravvissuti all’intento stabilizzatore della riforma. E sono appesi alle graduatorie triennali che mettono insieme punteggi e destini.
In provincia di Isernia la situazione segnalata a Primo Piano e un gruppo nutrito di docenti si trova nella stessa identica condizione di difficoltà. «È paradossale – dice la prof che contatta la redazione – che ancora non si sia provveduto a pubblicare la graduatoria. Credo che siamo ormai gli ultimi in Italia».
Ad oggi, quasi 20 agosto, non sanno ancora se e quale incarico avranno. La scuola riapre il 12 settembre. Si erano fatti sentire già prima di Ferragosto dopo aver letto la presa di posizione del sindacato Flc Cgil che, a inizio mese, ha preso posizione a difesa degli impiegati delle segreterie, costretti – questa la denuncia della sigla sindacale – a lavorare anche nei festivi o fino a sera per chiudere gli adempimenti relativi agli incarichi annuali o brevi entro i termini imposti dal Miur. Da Isernia arrivò la rabbia dei supplenti che ogni giorno si recano negli istituti a chiedere notizie sulle graduatorie e non trovavano nessuno: tutti in ferie, la loro denuncia su queste colonne. Chiusi gli adempimenti, evidentemente il personale amministrativo è andato in vacanza. Legittimo e sacrosanto, ma gli ‘aspiranti supplenti’ aspettano in un limbo di ansia e precarietà. «Chi ha la competenza e la responsabilità avrebbe potuto organizzare il lavoro diversamente – ragiona ancora la prof -, si tratta peraltro di graduatorie triennali, c’era il tempo per organizzarsi».
Riuniti in una sorta di ‘comitato spontaneo’ e informale, si sono rivolti anche a Sergio Sorella, ex segretario della Flc in Molise e oggi dirigente nazionale del sindacato della Cgil. Ha assicurato il suo interessamento e che avrebbe contattato l’Ufficio scolastico regionale per capire i motivi del ritardo e sollecitare una soluzione.
