Avrebbe molestato sessualmente alcune pazienti ospiti della struttura presso cui lavorava, persone indifese e incapaci di reagire. Pesanti le accuse che i carabinieri di Isernia hanno formulato nei confronti di un 60enne isernino, operatore sanitario in servizio presso un centro di riabilitazione psicosociale del dipartimento di salute mentale, che si trova in un paese della provincia pentra.
Una vicenda i cui contorni sono ancora tutti da chiarire e non si eslcudono ulteriori sviluppi, visto che le indagini continuano ad andare avanti, in cerca di eventuali nuovi elementi utili a fare piena luce sui vari e agghiaccianti espisodi che si sarebbero verificati all’interno della strutura.
Stando a quanto ricostruito fino a questo momento dagli investigatori dell’Arma l’uomo avrebbe costretto in diverse circostanze alcune pazienti, in special modo giovani donne, a subire ‘particolari attenzioni’ sessuali.
Fino ad ora l’inchiesta aperta ha portato a galla due casi, ma il timore dei Carabinieri è che le vittime possano essere anche più numerose.
Le indagini sono partite quando le donne hanno raccontato ai loro familiari gli strani comportamenti di quell’uomo. Palpeggiamenti nelle parti intime, attenzioni morbose nei confronti delle pazienti, insomma atteggiamenti decisamente difformi da quelli che l’etica professionale prevede e impone.
Dell’accaduto sono stati informati i militari dell’Arma che hanno avviato gli accertamenti del caso.
Quella portata avanti è un indagine di tipo tradizionale, supportata da prove testimoniali. Gli elementi raccolti hanno consentito di definire il quadro probatorio e così, nei confronti dell’operatore sanitario, è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria. In via precauzionale, soprattutto per scongiurare la possibile reiterazione del reato, il 60enne è stato anche sospeso dal servizio.
Gli accertamenti sono molto complessi, oltre che estremamente delicati. I Carabinieri si sono mossi con grande circospezione, dovendo conciliare lo stato di salute delle pazienti ricoverate nel centro con la necessità di accertare la verità. Resta ora da mettere insieme tutti i tasselli del puzzle. E prima di ogni altra cosa capire se le ‘attenzioni’ dell’operatore siano state rivolte anche ad altre ospiti della struttura. Impresa non semplice, soprattutto per l’estrema vulnerabilità delle persone ricoverate nel centro.

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