Intossicazione da botulino per una coppia di un centro della provincia, trasportata d’urgenza all’ospedale Veneziale di Isernia. Marito e moglie, pensionati, entrambi di circa 70 anni, sono ricoverati nel reparto di rianimazione e le loro condizioni, dopo una prima fase critica, per fortuna ora non destano particolari preoccupazioni. Pare che abbiano contratto l’infezione dopo aver mangiato dei fagiolini fatti in casa, ma sull’origine dell’accaduto bisogna attendere l’esito di ulteriori esami, rispetto a quelli a cui sono stati sottoposti. Una volta arrivati in ospedale, per loro è stato necessario reperire dei medicinali salvavita. Tale operazione è stata possibile grazie all’intervento di diverse pattuglie della Polizia Stradale di Isernia che hanno effettuato una vera e propria staffetta per assicurare l’immediato arrivo dei farmaci al pronto soccorso del Veneziale, nell’immediatezza del fatto.
Il caso è stato reso noto a pochi giorni dall’analogo episodio registratosi all’ospedale di Campobasso. Al Cardarelli sono ancora ricoverati una madre e due figli per un’intossicazione da botulismo. Proprio nelle ultime ore l’istituto superiore di sanità ha confermato la diagnosi, dopo un attento esame dei campioni inviati dai medici del nosocomio del capoluogo molisano.
Cos’è il botulismo
L’istituto superiore di sanità ha diramato recentemente un vademecum con tutte le linee guida per preparare correttamente le conserve domestiche e anche per rispettare i giusti criteri di igiene personale e ambientale. Dopo i recenti casi registrati in varie zone d’Italia, l’ente ha anche ribadito come si diffonde l’infezione, che può essere letale.
«Si tratta di una malattia paralizzante causata dalle tossine prodotte dal batterio Clostridium botulinum e da altri clostridi produttori di tossine botuliniche che tuttavia, nella fase di esordio, presenta sintomi comuni ad altre condizioni e può dunque essere confusa con più banali affezioni, come quelle dell’apparato gastrointestinale», fanno sapere dall’Istituto.

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