Con l’esclusione di 26 disoccupati della provincia di Isernia dal bando per i tirocini formativi della Regione la querelle presto si sposterà nelle aule del tribunale amministrativo.
Sono infatti già pronti i ricorsi, dopo che il centro per l’impiego del capoluogo pentro ha inviato le domande in ritardo. A far scoppiare la ‘bomba’ sono stati gli stessi utenti che si erano rivolti all’ufficio di via Berta con diversi giorni di anticipo rispetto alla scadenza prestabilita (30 novembre poi anticipata al 4 settembre), e che nonostante questo non hanno trovato i loro nomi sulla graduatoria degli ammessi. Dall’elenco pubblicato online si evince che delle 191 domande accolte non ce n’è nemmeno una in arrivo dalla provincia di Isernia. La maggior parte dei tirocini se l’è accaparrata chi è riuscito a inviare i documenti nell’esatto momento dello’start’ datato 1 settembre, ovvero quattro società private. Tutte le 191 ‘iscrizioni’ accolte sono state infatti spedite dalle ore 8 alle 8,10 del giorno dell’avvio, mentre al termine delle scadenza si è raggiunto il totale di 357 domande, di cui 345 arrivate solo il primo settembre.
La stranezza è stata evidenziata proprio da questi 26 disoccupati che, inferociti e delusi, si sono recati al centro per l’impiego di Isernia con l‘obiettivo di capire cosa fosse accaduto.
Ottenere quel ‘posto’ avrebbe dato modo di inserirsi, seppure per sei mesi, nel mondo del lavoro. Quei disoccupati over 30, a cui era rivolto il bando pubblicato il 25 luglio e poi rettificato il 31 (per le scadenze stabilite in base all’esaurimento dei fondi a disposizione della Regione), guadagnando 600 euro mensili.
Alla platea di cittadini che chiedevano spiegazioni i dirigenti del presidio di via Berta hanno spiegato di non essere riusciti a inviare per tempo tutte le domande (solo una delle 27 complessive è riuscita ad arrivare entro il 4 settembre) poiché non avevano dimestichezza con il sistema telematico della Regione, la cosiddetta piattaforma ‘Mosem candidature’. E alla base di questa poca familiarità con tale sistema ci sarebbe, sempre secondo i vertici del centro per l’impiego, la mancata predisposizione da parte di Molise Dati di una specifica formazione.
Tale difficoltà erta stata evidenziata dal responsabile del servizio Lorenzo Pezzullo, e dalla responsabile del Settore Servizi di Staff, Maria Monaco in una lettera inviata ai dirigenti regionali il 14 settembre scorso. Nella missiva venivano illustrate le criticità dell’accesso al servizio e si chiedeva di tenere in considerazione le 26 domande protocollate, ma non inviate attraverso Mosem.
Una situazione inaccettabile per quei tanti disoccupati che auspicavano di trovare ‘ossigeno’ per qualche mese e di avere, chissà, l’opportunità di prolungare la loro esperienza lavorativa.
Una beffa ancora più grande per un intero territorio che si è visto, suo malgrado, completamente ‘snobbato’ da progetto che aveva proprio l’obiettivo dell’inserimento lavorativo di tante persone.
Alcuni dei cittadini che avevano presentato le domande finite nel ‘limbo’ telematico del centro per l’impiego si sono rivolti al sindacato Fiap e immediatamente, oltre alla denuncia pubblica, sono partiti i contatti con un pool di legali.
I ricorsi
A farsi promotrice di questa iniziativa è Filomena Calenda, rappresentante del Fiap, nonché consigliera comunale. Da parte sua, qualche settimana fa, era già arrivata l’invettiva contro la Regione per la fine anticipata del bando, rispetto ai tempi stabiliti inizialmente..
«Venerdì alle 17 mi recherò con alcune di queste persone ingiustamente escluse nello studio dell’avvocato Enzo Iacovino e insieme studieremo il da farsi – ha spiegato -. Purtroppo ancora una volta Isernia viene esclusa dai tirocini formativi e io sono davvero rammaricata.
Il centro per l’impiego, che avrebbe dovuto garantire in qualche modo la tutela dei lavoratori che si rivolgono a questo ufficio per avere indicazioni, stavolta ha escluso l’ingresso nel mondo del lavoro di 27 ragazzi di Isernia e provincia. Non so se sia successo per cause dello stesso ufficio o ella Regione.
È mancata la formazione e si è visto il risultato. Noi siamo pronti a intraprendere azioni legali e chiunque figuri tra gli esclusi potrà aderire. Ci è stato detto che le domande erano state caricate nel sistema, ma il centro per l’impiego aveva bisogno di assistenza per entrare nel portale. Il 31 agosto l’ingegnere di Molise Dati ha dato ‘aiuto’ telefonicamente ed è stata inviata solo una domanda. In ogni caso, al di là delle motivazioni, ci troviamo di fronte a 27 persone che non hanno potuto accedere ai tirocini e qualcuno si dovrà assumere delle responsabilità».
Valentina Ciarlante

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