Il caos. È questo lo stato in cui sta vivendo la città di Isernia secondo Stefano Testa e tutto ciò perché la maggioranza comunale è in una crisi profonda, dopo un solo anno e mezzo di mandato. L’ex candidato sindaco esprime tutto il suo sconcerto per quanto sta accadendo a livello politico e, di conseguenza, nei diversi ambiti che interessano i cittadini: dai servizi allo sport. Da qui la richiesta a Giacomo d’Apollonio di porre fine a questa situazione ricompattando i suoi e soprattutto mettendo in atto quei programmi ‘sbandierati’ in campagna elettorale, ma ancora incompiuti. In caso contrario Testa ipotizza come unica soluzione il ritorno alle urne.
«Negli ultimi periodi abbiamo assistito a una escalation di tre episodi diversi, ma ognuno di grande importanza e specchio della situazione di scollamento che vi è adesso tra l’esecutivo comunale e la sua maggioranza consiliare – ha spiegato il consigliere del gruppo ‘Persone e idee per Isernia’ -. In primis l’episodio che ha riguardato il Presidente del Consiglio Comunale attaccato dalla sua stessa maggioranza, i cui principali esponenti adesso stanno operando nell’ombra per ottenerne la rimozione, senza che gli sia stata offerta possibilità di fare chiarezza ed analizzare gli accadimenti. Il secondo episodio, politicamente ancora più grave, riguarda la fuoriuscita dalla maggioranza di un consigliere comunale eletto quale rappresentante di un partito politico di destra, reo di rivendicare il perseguimento della propria linea politica ampiamente conosciuta da tutti già da prima della presentazione delle liste elettorali. Tale fuoriuscita non è mai stata affrontata con un serio dibattito politico dalla maggioranza che amministra il Comune che invece di provare a ricomporre ove possibile lo strappo e giustificare tale defezione alla cittadinanza si è limitata, con un proprio esponente di spicco, a sbeffeggiare il movimento commentandone ironicamente il nome “Casa cosa?”». Chiaro, da parte di Testa, il riferimento all’assessore Kniahynicki che qualche tempo fa ironizzò sulla posizione politica assunta dalla consigliera di Casapound Francesca Bruno, eletta proprio nella lista che era capeggiata dall’attuale assessore alla cultura. La denuncia sui presunti movimenti sotterranei per far ‘fuori’ il presidente del consiglio si aggiunge a quella sulla questione sport, che in questi giorni sta indignando la cittadinanza per il rischio paventato da diverse società di abbandonare il palazzetto di via Giovanni XXIII, sulla scia dell’Isernia calcio a 5.
«Il terzo episodio riguarda la vicenda della cessazione dell’attività dell’Isernia calcio a 5 – ha concluso il consigliere comunale -. Ebbene la spia dello scollamento tra le varie anime che oramai stanno dilaniando questa maggioranza è stata offerta dal constatare semplicemente che l’assessore allo sport che ha cercato di giustificare l’intera amministrazione con dichiarazioni di buon senso, attirando su di sé gli attacchi dalla minoranza e degli sportivi indignati non ha ricevuto pubblicamente la solidarietà di alcuno dei componenti della maggioranza che invece avrebbero dovuto fare quadrato per dare valore alle sue dichiarazioni e per sollevarla da un fardello che non riguarda un singolo assessorato ma l’intero esecutivo.
Non voglio riprendere le dichiarazioni programmatiche del sindaco e della maggioranza su come e quanto avrebbero cambiato Isernia, né voglio invocare già le dimissioni del consiglio comunale che sarebbero un ulteriore strazio per la nostra comunità, ma chiedo al sindaco di fare sue queste mie considerazioni e di proporre un’adeguata azione politica, che preveda una programmazione ben definita di ciò che oramai non è più procrastinabile ad Isernia, affinché la richiesta di ritorno alle urne non sia l’unica via possibile per dare un futuro di crescita a questa nostra città».

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