Nemmeno la comune determinazione di ottenere una legge elettorale con due collegi mette d’accordo il movimento cinque stelle e il partito democratico.
I pentastellati infatti hanno detto ‘no’ alla loro partecipazione alla battaglia bipartisan partita nei giorni scorsi, dopo l’incontro svoltosi nella sala Gialla della Provincia, per ottenere una normativa che garantisca la giusta rappresentanza al territorio di Isernia. Il consigliere comunale Mino Bottiglieri, nonostante abbia partecipato ai lavori di quel vertice, alla fine ha scelto di non apporre la sua firma sul documento unitario che venerdì scorso è stato consegnato nelle mani del presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno.
«Innanzitutto è un documento che non ha valenza ufficiale – ha spiegato -. Ho firmato un atto in consiglio che ha molta più importanza. Inoltre i nostri referenti a Palazzo D’Aimmo hanno già formulato una proposta di legge elettorale. C’è da dire però che sin da subito ho avuto il sentore di voler essere strumentalizzato dalla federazione provinciale del Pd. Ho partecipato al tavolo perché ritengo giusto conoscere i contenuti della proposta, ma quando ho capito il perché cercassero l’appoggio di altre forze politiche non ho firmato. Il Pd, nell’assemblea di Termoli, aveva proposto tre circoscrizioni, ora Frattura ha avanzato una propria idea personale con il collegio unico.
Ciò vuol dire che non hanno avuto la forza di presentare una sola istanza e farla rispettare. Ho l’impressione che quel documento servisse al Pd provinciale per rivendicare posizioni a livello regionale».
L’esponente ‘grillino’ è quindi tornato sull’importanza di avere, per la provincia di Isernia, dei propri portavoce in Regione.
«Il doppio collegio è il minimo della democrazia che ci si possa aspettare a livello regionale – ha concluso -. È evidente che sia in atto un tentativo di ‘truffa’ per cercare di portare fuori dalle istituzioni l’unica forza in grado di ribaltare il tavolo, cioè il movimento cinque stelle. A livello nazionale è accaduta la stessa cosa, ma i cittadini hanno un’idea chiara in testa».
VC

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