Un fiore e una preghiera per chi non c’è più: anche Isernia e l’interà provincia ricordano oggi i loro defunti. Come tradizione vuole lo farà con la visita nei cimiteri, per rendere omaggio e dedicare un pensiero a chi continua a vivere nel cuore e nel ricordo dei suoi cari. Già da ieri mattina, in occasione delle celebrazioni di Ognissanti, centinaia di persone hanno affollato il camposanto in località Santo Spirito, approfittando anche della bella giornata di sole. Molti i fedeli che si sono dati appuntamento nel primo pomeriggio nel luogo sacro per assistere alla Santa Messa celebrata dal vescovo, monsignor Camillo Cibotti.
Anche quest’anno, davanti al cimitero i banchi dei venditori di fiori sono stati presi d’assalto dai visitatori che hanno acquistato crisantemi, rose e altri fiori da lasciare sulla lapide del caro estinto.
«I prezzi al dettaglio del fiori sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto agli anni scorsi – ha spiegato la signora Tania, titolare di uno degli stand -. Il prezzo di un crisantemo può arrivare fino a 1,20 euro. Ma ci sono anche quelli di ‘seconda scelta’ che non superano il prezzo di 0,60 euro. In realtà – ha aggiunto – negli ultimi anni il trend è un po’ cambiato. Sono tante le persone che preferisco acquistare per i loro defunti anche altre tipologie di fiori, come rose , orchidee e gerbere».
La storia. La ricorrenza del Giorno dei Morti venne celebrata per la prima volta nel cristianesimo intorno al X secolo. A quel tempo, Sant’Odilone, abate di Cluny, udì da un pellegrino dell’esistenza di un’isola dove si potevano ascoltare le anime del purgatorio che chiedevano preghiere per la loro liberazione. Egli, allora, varò una legge in cui tutti i monasteri della sua congregazione dovevano celebrare il 2 novembre come Giorno dei Morti. A partire dal XIII secolo, la festa era ormai riconosciuta da tutta la Chiesa Occidentale. I buddhisti celebrano i loro defunti il 15 aprile, anniversario della morte di Buddha.
Gli antichi romani li celebravano durante i Parentalia, dal 13 al 21 febbraio. Sicuramente i festeggiamenti più folkloristici li troviamo nei paesi anglosassoni, con la notte di Halloween. Questa, però, viene celebrata nella notte tra il 31 ottobre e il 1 ° novembre, ed è un misto di tradizioni cristiane e pagane, con alcuni riti celtici e druidici. Le zucche scavate e trasformate in maschere, streghe, demoni e spiriti maligni che si crede vagabondino in quella notte. I bambini che girano per le case chiedendo dolciumi, con la formula “dolcetto o scherzetto”, è una tradizione ben nota a tutti.

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