L’odore acre del fumo che si percepiva distintamente all’esterno dell’edificio ha fatto pensare a un corto circuito. Ma poi, al personale del liceo artistico ‘Manuppella’ di Isernia, è bastato aprire il portone d’ingresso per rendersi conto che, nella notte, la sede dell’istituto era stata violata, saccheggiata, devastata.
Una scena di quelle che non ti aspetti pensando ad una scuola che, ieri mattina, somigliava di più a un campo di battaglia.
Porte distrutte, uffici a soqquadro, arredi, monitor e pc scaraventati a terra, macchinette erogatrici di bibite e merendine sventrate. E poi un falò improvvisato per dare alle fiamme documenti custoditi nell’ufficio di segreteria e manichini con gli abiti realizzati dai ragazzi per le sfilate.
Gli studenti, arrivati nel frattempo a scuola, sono stati rimandati a casa. Impensabile di tenere le lezioni di fronte a quello scempio. Subito è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Al ‘Manuppella’ sono arrivati poliziotti e carabinieri.
Una bravata? Un gesto dimostrativo? Difficile per ora dare una risposta. Meno probabile, almeno al momento, il furto. Ma questo dovranno stabilirlo gli investigatori della Squadra Mobile a cui è stato affidato il caso. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto i vandali sono entrati in azione nel cuore della notte, probabilmente passando dalla porta di un laboratorio o della presidenza. Una volta dentro, la banda si è introdotta nell’ufficio della dirigente e, dopo averla messa a soqquadro, hanno sfondato una porta riuscendo ad arrivare in segreteria.
I vandali hanno distrutto tutto ciò che hanno incontrato sul loro cammino. Computer, monitor, vasi, arazzi, vetrinette per l’esposizione di oggetti.
Al piano terra, utilizzando un grosso martello, hanno distrutto le macchinette per la distribuzione di snack e bibite. Terminata la devastazione al piano terra, i balordi si sono diretti al primo piano, nei laboratori del ‘Manuppella’. Dalla vetrinette del laboratorio metalli hanno portato via manufatti in argento e rame, oltre ad alcune ceramiche dipinte a mano.
Nel corso del sopralluogo la Scientifica ha notato delle vistose tracce di sangue e persino escrementi.
Durante la scorribanda uno dei vandali si è ferito, probabilmente con i frammenti di vetro della teca distrutta. Un elemento che potrebbe rivelarsi utile per l’identificazione degli autori del gesto, così come le impronte raccolte. Nell’atrio invece hanno scritto sul muro il nome di due nazioni: Egitto ed Albania. Forse la ‘firma’ sul raid oppure un tentativo, peraltro maldestro, di depistare le indagini. Anche questo interrogativo resta aperto.
Ultimati i rilievi del caso, il personale della scuola ha provveduto a sistemare i locali.
Lavori andati avanti per tutto il giorno, in modo da consentire agli studenti di poter tornare in classe questa mattina. Al contempo si sta provvedendo a fare una stima precisa dei danni, che da una prima verifica risultano ammontare a decine di migliaia di euro.
«Stanotte hanno distrutto l’identità stessa della nostra scuola» ha affermato il professore che insegna ai ragazzi l’arte orafa.
In lacrime anche la dirigente scolastica del ‘Manuppella’, Lina Di Nezza, incredula per quanto accaduto. Nel pomeriggio di ieri con una nota sul sito web ha informato le famiglie dei ragazzi dell’accaduto: «Si comunica che, la scorsa notte, ignoti si sono introdotti nella sede del liceo rendendosi protagonisti di atti vandalici, saccheggi e trafugando materiali dai laboratori. Al fine di ripristinare la funzionalità dei locali resi inagibili e di consentire i necessari sopralluoghi ed accertamenti, le attività didattiche sono state sospese nella sede centrale dell’Istituto». Le lezioni riprenderanno regolarmente questa mattina.

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