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Un centro storico sul modello della cittadella univesritaria di Perugia. Questa l’idea del candidato sindaco indipendente Giovanni D’Uva per il rilancio di quello che “non dev’essere più visto come un semplice quartiere – ha detto nel corso della conferenza stampa di stamani nella sede di Corso Marcelli, luogo scleto non certo casualmente – ma come il cuore pulsante della città”. L’ex assessore regionale non ha dubbi: l’amministrazione  comunale deve riportare nel centro storico “tutti i suoi uffici, dal comando dei vigili urbani, che non può essere allocato nei pressi dell’Acqua Solfurea, alla struttura della Protezione Civile, fino all’Ufficio tecnico di via Giovanni XXIII, i cui locali sono in affitto quando ci sarebbero tanti palazzi di proprietà idonei ad ospitarlo, quali Palazzo D’Apollonio o Palazzo Simonetti, se fossero ristrutturati. E’m inoltre auspicabile che la Regione trasferisca in fretta la sua sede a Palazzo Jadopi”. D’Uva ritiene che per restituire linfa alla città occorra ripartire proprio dalla sua parte antica. Riportandovi tutti i corsi universitari, “poiché la sede di Pesche dev’essere destinata a Centro di ricerche per le nuove tecnologie, contribuendo così a creare concretamente nuovi posti di lavoro”. Ma D’Uva ha anche un altro obiettivo: fare in modo che “le famiglie di Isernia tornino a vivere nel centro storico attraverso politiche residenziali di sgravio fiscale. Oggi alcune zone, alcuni vicoli, versano nel degrado. Si parla anche di prostituzione dilagante. Questo perché manca il tessuto urbano, che noi vogliamo ricreare. E per farlo, le idee sono tante. Vogliamo valorizzare l’esistente Museo, anche ospitando quello della Seconda Guerra Mondiale reso disponibile dal Comune di Rocchetta al Volturno, e la biblioteca comunale, implementando una mediateca per la diffusione della cultura musicale di rilievo internazionale, grazie alla sinergia con la gestione dell’Auditorium comunale. Ma intendiamo – ha continuato – riportare nel centro storico anche le attività commerciali per mezzo di un credito molto agevolato, che sarà concesso attraverso un investitore istituzionale che ridarà linfa alle attività attraverso fitti agevolati e infine mediante finanziamenti significativi al tasso di sconto”. Ma perché tutto questo funzioni, il primo passo da compiere è rendere Isernia una città  universitaria, “nel caso facendo intervenire economicamente, a supporto, proprio il Comune. Una cosa è certa: non è stata affatto una scelta oculata quella di chiudere Palazzo Orlando, quando poteva ancora opsitare l’università, magari abbattendo il costo del fitto”. Capitolo traffico e parcheggi. Il candidato sindaco, nel suo programma, prevede di ristrutturare i tre tronconi del centro storico e di riunirli, realizzando inoltre due posteggi nuovi. “Quello di via Roma – ha spiegato – va sistemato e reso fruibile, mentre su via Belvedere ci sono le condizioni orografiche per farne uno nuovo, di grandi dimensioni”. Infine, due certezze. Il mercato bisettimanale resterà certamente nel quartiere, mentre per la Ztl “ci consulteremo con i cittadini residenti  – ha concluso – per decidere cosa fare e quali modalità adottare, nel segno della democrazia pertecipata”.

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