Soluzioni definitive sono ancora al vaglio dell’amministrazione comunale di Isernia, al lavoro da settimane per dare all’intera popolazione scolastica una sede adeguata. Risposte dovrebbero arrivare entro la fine della settimana, ma una promessa è giunta: «Nessuna scuola sarà smembrata». Lo ha assicurato, definendola una priorità, il sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio che, ancora una volta, ha ribadito il massimo impegno per trovare il modo di dare a tutti edifici sicuri entro settembre. Al momento le uniche certezze sono due e riguardano le medie. Così come annunciato, la Andrea d’Isernia sarà trasferità nel polo scolastico in fase di ultimazione a San Leucio, mentre la Giovanni XXIII ‘traslocherà’ a San Lazzaro. «L’obiettivo – ha ribadito il primo cittadino – è la sicurezza di tutti, vale a dire di circa 2450 alunni, la cui gestione è di competenza del Comune. Ci è stato chiesto a gran voce e siamo al lavoro per dare risposte. Certo è che le due scuole medie avranno una nuova casa e lasceranno le sedi storiche. Sul resto stiamo lavorando per cercare soprattutto di ridurre al minimo i disagi. È chiaro che un’operazione del genere creerà inevitabilmente dei problemi, ma se l’obiettivo finale è la sicurezza, qualche piccolo sacrificio sarà necessario».
Altra priorità è quella, si diceva, di non smembrare le varie scuole, «cercando di mantenerle unite– ha detto ancora il sindaco – sotto il profilo dell’efficienza, ma anche della didattica e della continuità, anche alla luce del fatto che stiamo parlando di scuole dell’obbligo. Ecco perché stiamo temporeggiando un po’ di più: vogliamo trovare le alternative migliori. Sicuramente il Comune dovrà prevedere delle integrazione di lavori su alcuni strutture e stiamo analizzando il da farsi, sempre con la collaborazione delle istituzioni scolastiche. Sono pervenute anche delle proposte che stiamo vagliando. Sono certo che presto si arriverà a una soluzione definitiva».
Criticità, è noto, riguardano anche la San Giovanni Bosco. «Non abbiamo ancora certezze per quel che concerne i numeri – ha spiegato d’Apollonio -, è una scuola che conta 24 classi, ed è necessaria una struttura adeguata. Spazi del genere, al momento, è possibile trovarli nell’area di San Leucio e quindi bisogna capire che tipo di interventi sarà necessario realizzare, anche per non sovraffolare le aule. Questo sarà un altro anno di transizione, ma anche nel momento di difficoltà attuale, bisogna dare risposte». Infine, il primo cittadino ha parlato anche dei bambini della scuola dell’infanzia San Giovanni Bosco, oggi ospitati nella struttura di Calabrese. «È stata molto utile per noi, ci ha permesso di affrontare e superare una situazione di emergenza che si era venuta a creare – ha affermato -. Il contratto stipulato scadrà a giugno. Vedremo cosa succederà. Ma noi vogliamo uscire dall’emergenza, trovando una soluzione alternativa e definitiva».

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