È riesploso in città il dibattito legato alla redistribuzione degli alunni in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico. Il piano attuato dall’amministrazione comunale per garantire a tutti una sede adeguata, attraverso la creazione di poli, è stata contestata dal comitato ‘Giovanni XXIII’. La loro proposta è infatti quella di trasferire le due scuole medie nel nuovo edificio a San Leucio. Soluzione ‘bocciata’ al termine dell’incontro con il sindaco Giacomo d’Apollonio e l’assessora all’Istruzione Sonia De Toma, per ragioni legate oltre che alla sicurezza, anche ai numeri e alla continuità didattica.
Secondo il comitato si tratta di una valutazione «non corretta e condivisibile». «Il nuovo polo di Via Umbria – affermano i genitori in una nota -, che secondo il piano diffuso a febbraio avrebbe dovuto ospitare 37 aule, da quanto ci risulta non potrà averne più di 35. Per l’anno scolastico 2018/2019 le classi della scuola media Andrea d’Isernia saranno 22, mentre per la Giovanni XXIII saranno 15, per un totale di 37. La nostra proposta prevedeva che l’Andrea di Isernia fosse ospitata nel piano primo e secondo del nuovo polo e la Giovanni XXIII nel piano terra, in modo tale che entrambe le scuole possano utilizzare ingressi indipendenti già previsti nella nuova struttura. Le eccedenti classi della Giovanni XXIII (presumibilmente 2) avrebbero potuto trovare sistemazione nei locali dell’ex centro anziani, messi già oggi a disposizione dello stesso Istituto Comprensivo per alcune classi della Primaria.
Così facendo si potrebbe addirittura dedicare qualche aula del nuovo polo ad attività laboratoriali, come si converrebbe per una Scuola Media di primo grado».
Per quanto riguarda la didattica «non ci risulta alcuna normativa che lo vieti. Inoltre ci domandiamo quali potrebbero mai essere le difficoltà, per bambini della stessa età e con le stesse esigenze, nel condividere parti dello stesso edificio (palestra, eventuali laboratori o aule tecniche), peraltro distribuito su piani che potrebbero essere indipendenti e con ingressi separati.
Altra argomentazione addotta dall’amministrazione comunale è la condivisione di questo progetto con le due dirigenti scolastiche, ma da quanto risulta agli atti nelle varie comunicazioni inviate dall’Ic al Comune risulterebbe proprio il contrario, almeno per la dirigenza della Giovanni XXIII, ovvero che il piano annunciato non consentirebbe di sistemare in modo idoneo a San Lazzaro tutte le aule previste, né tantomeno di svolgere l’attività curriculare di strumento musicale e le attività laboratoriali, e non ci sarebbero idonei spazi destinati ai docenti, come da prassi e consuetudine. Il comitato – si legge ancora nella nota – rimane fermo nelle proprie posizioni perché la propria proposta garantirebbe uguale sicurezza per gli alunni e maggiore equità tra i due Istituti Comprensivi; eviterebbe ogni trasferimento di persone e cose quindi eccetto le due scuole medie ogni scuola rimarrebbe nei propri plessi attualmente occupati; eviterebbe il trasferimento da Via Umbria della Scuola dell’Infanzia “San Leucio” costruita appositamente per bambini dell’infanzia e che andrebbe ad accogliere una Scuola Primaria, con il rischio che una vasta zona centrale della nostra città perda almeno per i prossimi anni una scuola dell’infanzia, servizio fondamentale per le famiglie e per tutta la cittadinanza. Ritenendo prive di qualunque fondamento le motivazioni addotte a sostegno del piano dell’amministrazione, il comitato – si legge infine nella resta fermo nella propria posizione e nelle prossime ore si riunirà per decidere nuove azioni da intraprendere».

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