Vivere una relazione alla luce del sole con la donna di cui si era innamorata: voleva solo questo una 44enne residente in un centro della provincia di Isernia. Ma quella storia non è mai stata accettata dal padre 86enne, che ha fatto di tutto per separarle. In realtà l’unico risultato ottenuto dal pensionato è stato quello di beccarsi una denuncia dalla Squadra Mobile. E ora, davanti ai giudici, dovrà difendersi dall’accusa di minaccia e danneggiamento.
Le indagini sono iniziate grazie al coraggio della donna, che, superando timori e vergogna, ha trovato la forza per rompere il silenzio e chiedere aiuto. Un episodio, in particolare, le ha fatto decidere che era arrivato il momento di dire basta.
Una lite, certo non la prima, che poi è degenerata. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo si è presentato a casa della figlia. E per l’ennesima volta hanno cominciato a discutere. Il motivo sempre lo stesso: quella relazione omosessuale che lui non voleva accettare. La 44enne ha provato di nuovo a difendere la sua scelta. Sono cominciate a volare parole pesanti e alla fine la donna ha cacciato di casa il padre.
Il pensionato è andato via per ripresentarsi poco dopo e iniziare ancora a inveire contro la figlia. È arrivato persino a minacciarla, perché per lui quella storia andava troncata subito. Di fronte al ‘no’ urlato con rabbia dalla 44enne, lui ha distrutto una finestra.
Per questo si è reso necessario l’intervento della Polizia. Gli agenti, non senza difficoltà, sono riusciti a placare l’ira dell’uomo, mettendo fine alla lite, prima che potesse degenerare ulteriormente.
A quel punto, spaventata poiché consapevole di non essere più in grado di gestire quella situazione da sola, la vittima ha chiesto aiuto.
Fino a quel momento aveva infatti sperato che il padre potesse accettare la sua omosessualità e lasciarle vivere la vita che voleva. Ma tutta quella rabbia le ha fatto troppa paura. Temendo che potesse accadere qualcosa di brutto a lei o alla compagna, ha deciso di raccontare ai poliziotti l’incubo in cui era precipitata e l’inferno che da un po’ di tempo stava vivendo, perché il padre non voleva ‘digerire’ la sua relazione con un’altra donna.
Raccolta la testimonianza della 44enne, la Squadra Mobile ha avviato le indagini. Un caso complesso e delicato quello ricostruito dagli investigatori. Preziosa in tal senso è stata la decisione della vittima di trovare il coraggio di denunciare.
Alla fine, grazie agli accertamenti effettuati, i poliziotti hanno messo insieme gli elementi utili per denunciare il pensionato 86enne con l’accusa di minaccia e danneggiamento.
Deb. Div.

Dura condanna dell’Arcigay: «Vicini alle vittime di omofobia»

Retaggi culturali che dovrebbero essere trapassati sono molto presenti in molte realtà locali della regione. Per alcune famiglie, ancorate a una mentalità che dovrebbe essere solo un ricordo, il 2018 è evidentemente un numero che non ha segnato il passare del tempo e di conseguenza un’evoluzione culturale. Tanto che ci si trova a prendere atto del fatto che c’è chi ancora non concepisce un legame tra persone dello stesso sesso. L’episodio denunciato dalla Squadra Mobile ne è una prova: una donna che si trova a dover parere letteralmente i colpi del padre solo perché lesbica e che alla fine è costretta a denunciare il genitore. Vittima di violenze, oltre che di pregiudizi e assurde convinzioni.
Giovane, coraggiosa e impegnata a tutelare i diritti civili, Luce Visco, presidentessa dell’Arcigay Molise, in questi giorni sta lavorando alla grande manifestazione in cui l’orgoglio di omosessuali, bisessuali e transgender verrà portato alla ribalta, ma di certo non ha potuto fare a meno di commentare quanto accaduto in un paesino della provincia molisana.
«Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla donna lesbica della provincia di Isernia, da tempo vittima di gravi episodi omofobi da parte del padre, sfociati in un intervento da parte della polizia, come apprendiamo a mezzo stampa – ha dichiarato Luce Visco in una nota -. Siamo disponibili a dare supporto alla ragazza, consapevoli che in Molise c’è ancora tanto da fare sul lato omofobia».
Che ci fosse ancora tanto da fare del resto lo si era notato nei giorni scorsi in maniera eloquente e proprio in merito al primo Pride della regione. Lo scetticismo mostrato da alcune fazioni politiche su quella che alcuni hanno definito ‘carnevalata’ ha rischiato di dividere anche la popolazione. Ed è contro questi ‘timori’ che Luce Visco si è schierata da tempo e con determinazione, nonostante la sua giovane età e dopo aver superato tante prove in prima persona.
«Quest’episodio è solo la punta di un iceberg di una situazione che ci porterà a scendere in piazza il 28 luglio al primo Molise Pride a Campobasso – ha concluso la presidentessa dell’Arcigay -. Sarà un evento contro tutte le discriminazioni e daremo un segnale forte di solidarietà a chi è vittima di omofobia e violenza».
Valentina Ciarlante

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