Incredulità, ma anche indignazione. Sono questi i sentimenti che accomunano tanti isernini per la scelta, attuata dal questore Roberto Pellicone, di sospendere per tre giorni la licenza al bar Oasi. Tutto è cominciato ieri mattina, quando il titolare dello storico locale di via Molise ha affisso un cartello davanti alla sua attività con le saracinesche abbassate e la scritta: «Mi è stato tolto il diritto di lavorare onestamente». Una protesta pacifica la sua, dopo lo stop all’attività disposta perché il locale è ritenuto «abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini», in base a quanto previsto dall’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Una decisione che, naturalmente, nulla ha a che fare con la condotta del titolare del bar. In sostanza si tratta di un provvedimento attuato per privare soggetti ritenuti pericolosi di un luogo di ritrovo.
Ma la scelta del questore ha creato scalpore in città, dividendo l’opinione pubblica e suscitando malumori da parte dei molti isernini che, per strada come attraverso i social, hanno manifestato la loro indignazione per un provvedimento ritenuto «ingiusto nei confronti di un commerciante onesto». E così a poche ore dalla notizia del provvedimento hanno cominciato a spopolare sui social gli hashtag #iostoconsilvano, #jesuissilvano, #iosonoilbaroasi. Tanti e, in alcuni casi, anche duri commenti che accompagnavano i vari post su quello che, in città, è stato considerato il ‘fatto del giorno’.
«Il bar è un locale pubblico – si legge tra i commenti -, non sono ‘io gestore’ che devo controllare la fedina penale dei clienti o se sono pregiudicati o altro. Ma stiamo scherzando?». E ancora. «Che assurdità: invece di arrestare i pregiudicati che come clienti non possono essere mandati via, (mica un barista quando entra il cliente è tenuto a chiedergli la fedina penale) fate chiudere il bar».
Diversi poi i quesiti posti rispetto ai provvedimenti. «Una domanda che mi faccio sapendo di non avere risposta – scrive un utente di Facebook -. Ma le macellerie, i generi alimentari, i forni, i negozi di abbigliamento frequentati da questi signori hanno lo stesso trattamento?».
E sono soprattutto tanti i messaggi di solidarietà manifestati nei confronti dei titolari: «Tre giorni non pregiudicheranno 30 anni di onesto lavoro, e quando riaprirà andiamo tutti a prenderci un caffè!!!». Il popolo del web si è mobilitato e ha invitato gli isernini a recarsi, sabato 27 ottobre, al bar Oasi per una consumazione in segno di solidarietà e vicinanza al titolare.

Deb.Div.

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