Da cantante neomelodico a truffatore il passo è stato breve per un pregiudicato campano arrestato dalla Squadra Mobile insieme al suo fidato complice. L’uomo, che ufficialmente si esibisce in concerti di piazza e nei locali, per arrotondare da tempo aveva scelto la via del crimine e a testimoniarlo sono i suoi numerosi precedenti per reati associativi, in materia di droga e furti.
Ora alla lista si aggiunge la tentata truffa che stava per mettere a segno nel pieno centro di Isernia con un ‘collega’, anch’egli esperto del raggiro, ai danni di un’anziana del posto.
I dubbi della signora, l’aiuto dei familiari e soprattutto l’intervento tempestivo della Squadra Mobile hanno evitato che il fantomatico artista intascasse ben 3500 euro per la consegna di materiale elettronico.
Almeno questa era la merce che teoricamente un finto corriere voleva propinare all’81enne, dopo che il falso nipote le aveva comunicato l’imminente arrivo del pacco.
In quella scatola in realtà c’erano degli orologi da parete del valore di pochi euro e il nipote, quello vero, non aveva mai ordinato nulla.
«Pronto nonna sono io», le era stato detto nella telefonata. «Chi sei, Antonio?», la risposta dell’anziana. «Sì, sta per arrivare un pacco per me. Paga tu». Questa in sintesi la conversazione che, come da prassi per i truffatori del pacco, viene utilizzata dapprima per carpire informazioni alla vittima (il nome del familiare) e poi per convincerla a sborsare la somma.
La Polizia ha però evitato l’attuazione di un ‘piano’ odioso che spesso vede cadere nel tranello persone indifese e particolarmente vulnerabili.
L’anziana, credendo inizialmente a quelle parole, è andata in banca, ha prelevato i soldi, ma sulla via del ritorno ha iniziato ad avere dubbi sulla veridicità della telefonata. Ha quindi allertato il genero, il quale ha capito che si stava consumando la truffa. È scattata la chiamata al 113 e sul posto sono giunti immediatamente gli uomini della Mobile.
I poliziotti hanno intercettato al di sotto del palazzo uno dei due truffatori, braccandolo mentre si allontanava. Nel frattempo il cantante-complice, che lo aspettava poco distante, è riuscito a scappare, ma la sua fuga è durata solo qualche minuto.
Le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura si sono messe sulle sue tracce e il fuggiasco è stato fermato sulla Variante di Venafro, da un equipaggio della Squadra Mobile coadiuvato dalla Polizia Stradale.
I due pregiudicati, dopo le formalità di rito, sono stati rinchiusi nel carcere di Ponte San Leonardo e, al termine di questa operazione, il questore di Isernia, Roberto Pellicone, ha voluto sottolineare l’importanza di un lavoro che è stato svolto in maniera proficua grazie alla forte sinergia con i cittadini.
Concetto ribadito dal dirigente della Squadra Mobile Luigi Vissicchio nel corso della conferenza stampa svoltasi ieri mattina in Questura.
Durante l’incontro con i giornalisti sono stati illustrati tutti i dettagli della truffa sventata.
«L’esito positivo di quest’attività è proprio frutto della collaborazione tra la popolazione e la Polizia – ha dichiarato -. Il nostro motto è: “La Polizia vicino alla gente” e questo dimostra quanto sia importante che i cittadini abbiano fiducia nelle Forze dell’Ordine. Questo consente di poter rispondere tempestivamente alle istanze della collettività e di riuscire ad addivenire alle soluzioni immediate delle problematiche registrate sul territorio».
Il capo della Squadra Mobile ha poi ricordato le accortezze da utilizzare per evitare di trovarsi preda dei truffatori.
«Relativamente a questa tipologia di reati mi sento di consigliare a tutti i cittadini di non dare assolutamente informazioni personali nelle conversazioni telefoniche con soggetti sconosciuti che contattano – ha proseguito Vissicchio -. Bisogna sempre mantenere la calma anche quando si ricevono telefonate in cui vengono rappresentati fatti gravi, legati a familiari o a persone vicine. Occorre inoltre mantenere buoni rapporti di vicinato, in modo da confrontarsi in tali situazioni con persone fidate e consentire alla Polizia di intervenire subito».
Valentina Ciarlante

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