Garantire ai propri figli edifici adeguati e a ‘prova di terremoto’. Una vera e propria ‘mission’ per le mamme e i papà di Isernia che, all’indomani del sisma che mise in ginocchio le regioni del centro Italia, diedero forma al comitato ‘Scuole Sicure’. Da tempo chiedono di conoscere nei dettagli in quali condizioni versano le strutture che ospitano gli studenti degli istituti superiori. E in assenza di risposte, sono passati ai fatti. Ieri mattina è stato infatti depositato un apposito esposto in Procura.
Lo ha annunciato la portavoce del comitato Sandra Marcucci. Una decisione presa «perché – ha spiegato – nonostante tutti i tentativi posti in essere in questi ultimi due anni, non siamo riusciti ad ottenere tutta la documentazione, né tutte le risposte, che abbiamo chiesto per tutti gli Istituti Superiori della Provincia di Isernia. Gli unici documenti ricevuti sono quelli relativi all’edificio del ‘Fermi’ e all’edificio del ‘Manuppella’ da cui, per altro, non possiamo trarre conclusioni relative alla sicurezza poiché i dati, in essi contenuti, sono parziali.
Riteniamo di aver diritto ad accedere alla documentazione che, senza ombra di dubbio, certifichi la sicurezza delle nostre scuole, quindi avendo percorso ormai tutte le strade del dialogo senza ottenere alcun diniego motivato, ci siamo rivolti a chi può decidere se quella documentazione può esserci consegnata o no».
Non soltanto. Il comitato ha anche chiesto «che siano predisposte delle perizie tecniche, sperando così di ottenere anche un giudizio da un professionista terzo. Confidiamo – concludono le mamme e i papà – ha nell’attenzione che la Procura dedicherà al fascicolo che abbiamo depositato, dal momento che le scuole sono oggi una priorità e che la sicurezza dei nostri ragazzi non può e non deve subire i tempi della politica e della pubblica amministrazione».
Continua dunque la mobilitazione del comitato anche a seguito delle sciame sismico che, la scorsa estate, ha interessato le aree del basso Molise. In quell’occasione insieme alla Consulta provinciale degli studenti avevano sollecitato l’ente di via Berta e non solo.
«Avevamo chiesto già ad aprile tutta la documentazione relativa agli edifici scolastici naturalmente – sottolinearono ad agosto – senza ottenere alcuna risposta se non una laconica comunicazione di aver partecipato al bando per i fondi per le verifiche strutturali, previste dalla normativa di recente approvazione».
Anche in quell’occasione venne lanciato un appello al presidente Coia ad assolvere alle richieste dei genitori, chiedendo anche di convocare un consiglio provinciale monotematico sull’argomento scuole per illustrare a tutti gli interessati le criticità, i progetti e la tempistica delle soluzioni. «Analogo appello lo rivolgiamo a tutti consiglieri provinciali e al sindaco di Isernia, nella sua veste di responsabile della Protezione Civile. A loro tutti – ribadirono le mamme e i papà – sta la volontà e la capacità di coinvolgere le più alte cariche Regionali che potranno intervenire facendosi carico, in tempi brevissimi, di soluzioni alternative che chiediamo ormai da troppo tempo».
Infine, la scorsa settimana, il comitato ha chiesto e ottenuto anche un incontro in Regione. « Abbiamo portato a loro conoscenza le difficoltà riscontrate nelle amministrazioni locali nel reperire le documentazioni e le certificazioni attestanti la sicurezza degli stabili e il fatto che, ove pure questi si ottengano, si rilevino carenze e approssimazioni – ha riferito la Marcucci -. Abbiamo anche cercato di capire il ruolo della Regione nella pianificazione, costruzione e adeguamento degli edifici scolastici, ruolo che, come ci è stato spiegato, si limita al controllo dei finanziamenti, senza alcun potere di scelta in merito agli indirizzi che gli enti intendono seguire e senza poter intervenire in alcun modo nell’autonomia decisionale degli amministratori locali». Deb.Div.

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