Prima la sede della San Giovanni Bosco, poi il liceo scientifico ‘Majorana’. Negli ultimi mesi il fenomeno dei furti nelle scuole a Isernia sta creando preoccupazione, oltre che naturalmente indignazione, perché ad essere ‘violati’ sono luoghi simbolo della legalità e dell’integrazione.
E così, mentre vanno avanti le indagini dei carabinieri per individuare gli autori del colpo messo a segno nella notte tra venerdì e sabato, anche la Prefettura scende in campo per prevenire e contrastare l’azione dei malviventi.
Buone notizie arrivano a seguito degli incontri che il prefetto Fernando Guida ha avuto con l’amministrazione provinciale e con il Comune. L’ente di via Berta ha assicurato che in tempi brevi verrà ripristinato il sistema di allarme del liceo scientifico. Non solo. Da Palazzo San Francesco hanno garantito che, secondo il cronoprogramma dei lavori da svolgere, già nel prossimo mese di gennaio si potrà dare esecuzione al Patto per la Sicurezza, grazie all’attivazione del sistema di videosorveglianza, fondamentale strumento finalizzato al rafforzamento delle azioni di prevenzione e contrasto dei reati, soprattutto furti, scippi e rapine.
«Intanto – fanno inoltre sapere dalla Prefettura -, come concordato con l’Ufficio Scolastico Regionale e le Forze di Polizia nel corso di apposite riunioni che si sono svolte nei mesi scorsi a Palazzo del Governo -, sono stati acquisiti i dati concernenti il numero dei personal computer in dotazione ad ogni istituto scolastico provinciale, la data di assegnazione ed il codice identificativo dei singoli apparecchi informatici consegnati.
I dati ricevuti, trasmessi da questa Prefettura alle Forze di Polizia, potranno costituire un valido supporto sia per le indagini in corso sia in chiave preventiva, potendo orientare i servizi di vigilanza, già in atto nell’ambito della pianificazione del controllo del territorio, con una particolare attenzione agli istituti scolastici che hanno ricevuto, di recente, nuove dotazioni informatiche».
Parte dunque una vera e propria offensiva per fare in modo che episodi analoghi non debbano più accadere. Anche perché, come ha evidenziato la dirigente scolastica del Majorana Carmelina Di Nezza in una lettera indirizzata alle famiglie e alle istituzioni, è necessario che l’intera comunità si indigni di fronte a questi casi perché «quando si colpisce una scuola, si colpisce un bene comune».

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