Ventimila auto ‘fantasma’ per una maxi truffa milionaria ai danni dello Stato: è quella scoperta dalla Polizia Stradale di Isernia che, negli ultimi quattro anni, ha svolto un lavoro enorme in materia di intestatari fittizi di veicoli, raggiungendo così i primi posti, se non il primo, fra gli uffici di polizia che si occupano di tale tipologia di infrazione, diventando di certo un punto saldo e di riferimento nell’ambito del panorama nazionale.
Ieri mattina i risultati ottenuti sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. All’incontro i giornalisti hanno partecipato il comandante Francesco Giaquinto e gli ispettori Addolorato Peccia e Raffaele Manuppella.
Un modus operandi piuttosto collaudato, semplice e quasi disarmante nella sua messa in pratica. In sostanza il meccanismo scoperto prevede l’accordo fraudolento di due parti. Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone dedite alla malavita e al malaffare, che una volta individuati i soggetti ‘ad hoc’, di solito nullatenenti, in cambio di somme di denaro spesso anche risibili intestano loro centinaia di veicoli. Da quel momento, le auto vengono utilizzate per commettere i più disparati reati ma, anche, per evitare il pagamento del bollo automobilistico e di tutte le infrazioni registrate a carico dell’intestatario della targa, che chiaramente non coincide con il conducente.
Ecco allora che emerge prepotentemente il valore intrinseco del nuovo art. 94-bis del codice della strada, strumento efficacissimo e sfruttato in tutto il suo potenziale dagli uomini della Polizia Stradale di Isernia, che in quattro anni, oltre alla ordinaria attività sanzionatoria, hanno concentrato la loro attenzione su questa forma, prima latente, di illecito penale, iniziando quell’opera di pulizia delle cosiddette ‘auto fantasma’, che ha la doppia valenza di tutelare sia i cittadini onesti che l’ordinamento dello Stato Italiano.
«Si tratta di un primato per la Polizia Stradale di Isernia e per tutti gli uffici che collaborano con noi in provincia e non solo – ha spiegato il comandante Giaquinto – per lo svolgimento di tale attività. Abbiamo ormai consolidato una procedura di individuazione e di sanzionamento di questi soggetti e l’ufficio sta ancora procedendo nell’individuazione di decine di altre persone. Già nelle prossime settimane continueremo con questa attività e produrremo ulteriori migliaia di sanzioni nei confronti di questi soggetti. Su queste auto – ha sottolineato inoltre il vertice della Polstrada pentra – non vengono pagati bolli, non sono veicoli coperti da assicurazione e le tasse previste non vengono pagate. Per questo sono state fatte segnalazioni anche alla Guardia di Finanza, all’Agenzia delle Entrate, vale a dire a tutti i soggetti che poi possono eseguire ulteriori indagini anche di tipo fiscale. Inoltre queste auto rappresentano un parco veicolare a disposizione della malavita per qualsiasi uso criminale. Per questo – ha concluso – si tratta di un fenomeno importante a cui prestare attenzione».
Si tratta però della punta dell’iceberg, ne sono convinti i poliziotti, forti della loro esperienza e capacità professionale che, di certo, grazie al prezioso aiuto dell’art. 94-bis, permetterà ancora di aprire altri filoni tutti legati al fenomeno delle auto ‘fantasma’. Fino a questo momento sono circa un migliaio le auto tolte dalla circolazione, ma il numero è naturalmente destinato a salire.
Deborah Di Vincenzo

Nel 2014 vennero individuati e denunciati 30 prestanome

Un lavoro, quello della Stradale di Isernia, che già in passato ha portato a risultati importanti. A novembre del 2014, i poliziotti sanzionarono 30 persone soprattutto del napoletano, intestatari fittizi di circa 6000 veicoli, per oltre tre milioni di euro. L’attività trovò origine dalla contestazione dei verbali redatti a seguito di accertamenti tramite Tutor, sistema di rilevamento della velocità in ambito soprattutto autostradale. Tutti risultarono falsamente titolari di ‘ditte individuali per la compravendita di veicoli’, con relative iscrizioni alle Camere di Commercio, pur svolgendo di fatto altre attività, come il fruttivendolo, o essendo disoccupati. Già quattro anni fa i mezzi. Dal lato delle responsabilità penali, infine, gli accertamenti effettuati portarono a denunciare alle autorità giudiziarie competenti, gli intestatari delle auto ‘fantasma’ accusati di truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica, in concorso.
Copione pressoché analogo si è ripetuto nel giugno dell’anno successivo, quando sempre utilizzando una procedura più che collaudata , gli investigatori della Polstrada riuscirono a sanzionare per oltre 5 milioni di euro 47 persone, intestatarie fittizie di 10.378 veicoli. Anche in quel caso i veicoli individuati erano sempre privi di ogni responsabilità in capo ai loro conducenti, (multe e pedaggi autostradali ) e ritenuti ‘fantasma’ anche per la mancanza, sempre di una copertura assicurativa per la r.c., con conseguenze ancora più gravi, nel caso di incidenti stradali con lesioni anche mortali.

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