Trasporto dializzati: anche a Isernia e in provincia cambiano le modalità di gestione del servizio.
Come già annunciato nei mesi scorsi, a partire dal primo gennaio ai pazienti verrà rimborsato un quinto delle spese della benzina sostenute per raggiungere l’ospedale ‘Veneziale’ e sottoporsi alle terapie necessarie. «Il provvedimento – ha spiegato il direttore del Distretto di Isernia Lucio De Bernardo – è nato dall’esigenza di uniformare il trattamento per tutti i pazienti molisani.
Si è stabilito che l’Asrem rimborserà un quinto della benzina. Gli utenti potranno quindi organizzarsi autonomamente oppure rivolgersi alle associazioni che operano sul territorio e che forniscono questo tipo di servizio. In questi giorni abbiamo provveduto ad informare telefonicamente i pazienti e abbiamo anche inviato delle lettere apposite che contengono i modelli per richiedere il rimborso. In ogni caso restiamo a disposizione per qualunque chiarimento. Non si tratta – ha concluso – di interruzione di servizio».
Chiarimento ribadito anche dall’Asrem. «L’azienda sanitaria – si legge in una nota – attraverso la Determinazione n.1025 del 4.10.2018, si è impegnata a garantire la puntuale applicazione della normativa in vigore (D.G.R. Molise n.205/81), la quale prevede, in favore degli utenti regionali sottoposti a trattamento dialitico, esclusivamente il rimborso delle spese di viaggio sostenute per effettuare la dialisi; consentire l’esecuzione, da parte di ASReM, delle sole prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza demandati al S.S.R., con conseguente esclusione di quelle complementari ed accessorie rispetto ai LEA e assicurare l’uniformità territoriale dei servizi garantiti da ASReM».
Un provvedimento che però ha sollevato parecchi malumori da parte degli interessati. Sulla questione si registra anche la dura presa di posizione da parte della consigliera regionale della Lega Salvini Molise Filomena Calenda. «È inaspettata quanto inopportuna, anche per modalità e tempistica, la comunicazione da parte dell’Asrem dello stop al servizio di trasporto dializzati della provincia di Isernia – ha affermato -. Una scelta, quella dell’azienda sanitaria, che ha dell’inspiegabile, considerato che con tante difficoltà, nelle scorse settimane, era stata ottenuta una proroga delle prestazioni con la cooperativa CSS, nonostante il contratto con quest’ultima fosse ormai scaduto dallo scorso 30 ottobre.
Tale proroga avrebbe garantito il trasferimento quotidiano dei 27 pazienti dializzati, fino a quando l’Asrem non avrebbe trovato soluzioni alternative e definitive. Ma lo scorso 24 dicembre, per via telefonica, l’Asrem ha comunicato che, a decorrere dal prossimo 1 gennaio, il servizio sarà definitivamente sospeso.
L’Azienda Sanitaria, dunque, non rimborserà più la cooperativa per il servizio effettuato, giustificando tale misura come una scelta del neo commissario ad acta, il generale Angelo Giustini.
Attualmente, infatti, a livello regionale, fa fede una delibera che prevede il solo rimborso delle spese di viaggio per i pazienti dializzati che devono sottoporsi alle terapie, anche se dall’Azienda Sanitaria non sono stati specificati i termini economici di tale rimborso».
Disappunto, dunque, quello espresso da Calenda che nei mesi scorsi si era impegnata in prima persona per garantire il trasporto dei dializzati, riuscendo a ottenere due proroghe dalla cooperativa CSS.
«Al di là dell’aspetto economico – ha affermato ancora Calenda – attraverso tale scelta l’Asrem decide di abrogare un servizio indispensabile per i 27 dializzati della provincia di Isernia. Di questi due sono non vedenti e otto, invece, non sono deambulanti, quindi impossibilitati a recarsi autonomamente presso il reparto di emodialisi, né tantomeno possono raggiungere l’ospedale in automobile. Fino ad ora il trasferimento era stato garantito attraverso il mezzo furgonato della Cooperativa. Una brutta pagina per la sanità pubblica molisana, spero che il commissario ad acta e i vertici dell’Asrem intervengano immediatamente e facciano dietrofront. In attesa di risposte mi muoverò autonomamente – assicura infine l’esponente della Lega – e cercherò di portare tale problematica in Consiglio Regionale, al fine sensibilizzare la coscienza di tutti i miei colleghi».

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