I fondi stanziati dal Governo alle Province consentiranno a Coia di chiudere il bilancio del 2019, diversamente il presidente dell’ente di via Berta avrebbe dovuto dichiarare il default. Purtroppo, però, i finanziamenti provenuti da Roma saranno sufficienti solo a ripianare la situazione debitoria della Provincia di Isernia. La speranza è che per i prossimi anni ulteriori fondi possano essere utilizzati anche per l’ambiente e per l’edilizia scolastica.
«È una boccata di ossigeno, ma non parliamo di grandi somme. Noi abbiamo chiesto più di 350 milioni di euro ma il Governo ce ne ha dati solo 250 – ha precisato Lorenzo Coia –. Sono fondi che servirebbero per i piani di sicurezza ed edilizia scolastica, ma poi in effetti vanno sul bilancio corrente per il ripiano dei debiti. Il Governo sapeva benissimo che avevamo bilanci in sofferenza: due Province sono già in dissesto, altre sono in rientro, ma se la Provincia di Isernia e quella di Campobasso non avessero ottenuto questi fondi, 5 milioni e 600 mila euro in tutto, non saremmo stati in grado di fare il bilancio del 2019. Io sono stato a Roma, in sede Upi, per il riparto di questi fondi e gli sforzi che sono stati fatti per recuperare le risorse sono stati ripagati perché ci siamo riusciti – ha continuato il presidente della Provincia –. Tuttavia, siccome i fondi saranno continui fino al 2033 per i piani di edilizia scolastica e stradale, abbiamo ottenuto e concordato che un altro fondo più piccolo di 190 milioni deve essere speso nel 2020 con gli stessi criteri di riparto perché con l’ultimo criterio la Provincia di Isernia ha avuto solo 85mila euro e l’anno precedente aveva avuto 1 milione e 200 mila».
Intanto la conferenza unificata ha approvato la proposta di elezione diretta del presidente della Provincia sulla quale dovrà ora pronunciarsi il Parlamento.
La situazione a Isernia è complessa: il 24 marzo, infatti, si voterà per il rinnovo del consiglio provinciale. Per il presidente, invece, il voto è previsto a metà novembre. Intanto, però, a maggio Filignano dovrà scegliere il primo cittadino e Coia potrebbe decidere di non ricandidarsi nel ruolo di sindaco. Se dovesse tardare la decisione sull’elezione diretta del presidente della Provincia, occorrerebbe una deroga da Roma per restare in carica.
«Entro la fine di marzo la conferenza unificata, quindi Regioni, Comuni e Province, presenterà al Governo un progetto di riordino della legge Delrio e prevede già l’elezione diretta del presidente – ha aggiunto Coia –. Noi andiamo verso le elezioni del consiglio provinciale, però il presidente scade a novembre, quindi speriamo che a novembre ci sia già la modifica della legge Delrio e l’elezione diretta del presidente della Provincia con suffragio universale. Questo significa avere maggiore autorevolezza e le risorse necessarie per creare le condizioni affinché le Province facciano da catalizzatori dei processi di creazione dei Comuni per migliorare la gestione di questa piccola regione – ha concluso il presidente dell’ente di via Berta – che con 136 comuni ha davvero grossi problemi».

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