La comunità isernina e il mondo politico sono in lutto per la scomparsa di una delle figure molisane più amate e stimate, un punto di riferimento per interi decenni: l’altra sera si è spento Domenico Pellegrino. L’ex presidente della Provincia di Isernia ed ex consigliere regionale aveva 92 anni, compiuti il 6 febbraio.
Nato a Pescolanciano nel 1927, frequentò il ‘Fascitelli’, dove conseguì la maturità classica prima di laurearsi in Medicina.
Medico attento e scrupoloso con grande passione: quella per la politica. Una carriera iniziata molto presto. Appena maggiorenne si iscrisse al Partito Socialista prima di aderire – negli anni Cinquanta – al Pci.
La sua era una famiglia umile e forse per questo una delle sue maggiori battaglie è stata quella per la difesa dei diritti dei lavoratori, in particolar modo dei braccianti agricoli.
Stimato medico di famiglia, fu eletto in consiglio regionale nel 1970 ma l’apice della carriera politica fu raggiunto nel 1995 quando divenne presidente della Provincia di Isernia.
Nel corso del suo mandato puntò alla scoperta e alla valorizzazione dei tratturi e delle popolazioni che li percorrevano, ma soprattutto allo sviluppo del grande patrimonio scientifico e culturale rappresentato dal giacimento paleolitico de La Pineta, attraverso una serie di interventi mirati alla protezione del sito archeologico con la realizzazione del Museo, e l’organizzazione di convegni che hanno visto la partecipazione di studiosi provenienti da tutto il mondo. Molto fece anche per la valorizzazione del sito di Pietrabbondante.
Un impegno continuo costante, nella consapevolezza che tali ricchezze avrebbero potuto rappresentare un vero volano per lo sviluppo turistico ed economico del territorio.
La camera ardente è stata allestita nel suo studio di Corso Garibaldi dove, alle spalle del feretro, campeggia la bandiera del Partito Comunista Italiano con le casse che diffondono in sottofondo musica lirica. Quella da lui più amata. Sono state queste le sue ultime volontà che la famiglia ha naturalmente voluto rispettare.
Oggi sarà il giorno dell’addio. I funerali si terranno questa mattina alle ore 11.30 nella chiesa madre di Pescolanciano.

 

Una vita dedicata ai più deboli e al rilancio del territorio

Domenico Pellegrino è stata una eminente figura della politica molisana, candidata dai suoi colleghi del Partito Comunista Italiano – per la circoscrizione di Isernia – alla Camera nella campagna elettorale del 1958 e in quella successiva del 1968. Consigliere della Provincia di Campobasso nel 1964, si è candidato ed è stato eletto Consigliere Regionale per la circoscrizione di Isernia nel 1970. Non si è ripresentato nella competizione del 1975. Ha continuato, però, ad interessarsi della Provincia di Isernia, di cui è stato nuovamente Consigliere nel 1980 e nel 1985. Nel 1990 è entrato nell’Esecutivo come componente laico di sinistra. Per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Isernia del 1995 si è proposto – con successo – candidato alla carica di Presidente, risultando eletto col 55,6% dei voti.

Cordoglio e commozione nei messaggi di addio: «Abbiamo perso un uomo esemplare, professionista dai sani principi morali»

Un uomo perbene, professionista esemplare e politico di razza dai grandi e sani principi morali. Pareri unanimi per il ricordo di Mimmo Pellegrino. Espressi nelle note stampa e affidati ai social, in tanti hanno voluto rendere omaggio all’ex presidente della Provincia di Isernia.
«Sono profondamente dispiaciuto – ha affermato l’eurodeputato Aldo Patriciello – per la scomparsa di Mimmo Pellegrino: politico di razza, professionista esemplare e persona perbene. Il suo impegno per il Molise resterà sempre come una grande testimonianza di dedizione e attivismo civico».
Lorenzo Coia, attuale presidente della Provincia di Isernia, ha rimarcato la levatura morale e politica del dottor Pellegrino. «Era un uomo – ha sottolineato – dai grandi ideali e di sani principi morali. Un esempio per i giovani militanti e per tutti gli amministratori».
Pellegrino è stato anche consigliere regionale e i suoi ex colleghi hanno voluto ricordarlo. «Al compimento del 92esimo compleanno – scrive in una nota il presidente dell’associazione ex Consiglieri Regionale Gaspero Di Lisa – si chiude la intensa e proficua esistenza terrena di Mimmo Pellegrino, che si è speso per la famiglia, la professione e la politica molisana, quella di alto profilo, in quanto attentamente seguita e praticata, nella osservanza dello spirito delle leggi e della rappresentanza istituzionale, a lui conferita e confermata ricorrentemente dalla volontà dei suoi concittadini. L’associazione degli ex Consiglieri Regionali del Molise (che ha avuto l’onore di averlo tra i suoi iscritti e di assiduo Dirigente del sodalizi) sente il dovere di ringraziare Mimmo Pellegrino per tutte le circostanze in cui ha beneficiato dei suoi preziosi contributi, è ne conserverà ricordo duraturo come esempio di uomo retto e di esemplare cultura. Un particolare elemento distingueva la sua personalità: aveva la visone della politica come servizio, al punto da esporsi per la nostra Regione quando essa doveva, durante il primo mandato (1970-1975), doveva gettare le basi della sua strutturazione istituzionale, tornando poi – negli anni successivi – alla sua Provincia, che amava. Di questi esempi il nostro tempo ne
sente la mancanza, teme che le approssimazioni e le incompetenze che potrebbero cancellare anche i risultati positivi di intensi lavori, su cui, invece, dovremmo continuare ad edificare la nostra istituzione regionale. Nel porgere le più sincere condoglianze alla famiglia, come Associazione vorremo proseguire il suo impegno per l’Alto Molise».
Danilo Leva, avvocato ed ex parlamentare, attraverso gli insegnamenti di Domenico Pellegrino è cresciuto umanamente e politicamente, da oggi sente un po’ più solo:
«Mimmo – ha spiegato – ha sempre vissuto la politica come un servizio, come un gesto d’amore per la propria comunità. Da oggi è più povera la nostra terra; è più povera la sinistra».
Anche il consiglio comunale di Isernia, prima di iniziare la seduta di ieri pomeriggio, ha osservato un minuto di silenzio per ricordare «un uomo – ha sottolineato il presidente del Consiglio Peppino Lombardozzi – , professionista e politico, di grande spessore, disponibile al dialogo e che per molti anni ha dato un contributo notevole alla nostra comunità».

Il ricordo del governatore Toma: «Grande l’eredità che ci lascia»

«Era un uomo d’altri tempi, un galantuomo». Commosso l’addio del presidente della Regione Donato Toma a Mimmo Pellegrino. «Nato a Pescolanciano da un’umile famiglia – ha ricordato -, è stato la dimostrazione che signori non si nasce. La signorilità si acquisisce sul campo, si misura dalle azioni e dai comportamenti che ognuno di noi declina nella quotidianità attraverso il rapporto con gli altri.
Una delle doti di Mimmo – ha poi aggiunto il governatore – era la sua grande umanità, che riusciva a trasfondere nella sua professione medica e nell’impegno politico, un’osmosi perfetta finalizzata al servizio della gente e del bene comune.
Amava la sua terra, era un profondo conoscitore della storia e delle tradizioni del Molise, ma anche un convinto ambientalista.
Ricordo di averlo conosciuto negli anni Ottanta, quando collaboravo ad un’iniziativa editoriale, Rotomolise. Venne ad una riunione di redazione per parlare dei tratturi. Curò un inserto, che ancora oggi custodisco gelosamente nella mia biblioteca personale, che venne presentato nel corso di un convegno.
Credeva nei giovani – ha infine evidenziato Toma – e sapeva infondere nelle loro coscienze il senso etico della politica. Sempre coerente con le sue idee, ma estremamente rispettoso di quelle degli altri. Il Molise perde un “grande” e grande è l’eredità che ci lascia».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.