Un ricattatore pronto a rovinarlo e un avvocato disposto ad aiutarlo a risolvere i suoi guai con la giustizia: la vittima del raggiro non immaginava che a trasformare la sua vita in un inferno era stata, in realtà, la stessa persona. A mettere fine a un incubo durato mesi ci hanno pensato ieri mattina gli agenti della Squadra Mobile di Isernia, arrestando I.M. un 30enne residente in città con l’accusa, pesante, di truffa ed estorsione nell’ambito dell’operazione ‘Matamorfosi’.
Il giovane, piccolo imprenditore, è stato confinato ai domiciliari. Per gli inquirenti, attraverso minacce, ma anche abili raggiri è riuscito a farsi consegnare 40mila euro da un 66enne, anche lui residente nel capoluogo pentro.
L’ordinanza è stata firmata dal Gip Michela Sapio, che ha accolto la richiesta sostituto procuratore Maria Carmela Andricciola (titolare del fascicolo), condivisa dal procuratore capo Carlo Fucci.
Le indagini sono partite grazie al coraggio della vittima che, superando timori e vergogna, ha denunciato quel che gli stava accadendo. Disperato perché ormai incapace di gestire da solo la situazione ha deciso di chiedere aiuto, rivolgendosi agli agenti della questura.
Agli investigatori ha raccontato che tutto era cominciato qualche tempo prima. Un giorno ebbe un diverbio con una persona e raccontò l’accaduto al 30enne, suo conoscente. Una storia che sembrava finita lì, invece qualche giorno dopo il truffatore lo ha ricontattato per avvisarlo che a seguito di quella lite sarebbero partiti dei procedimenti penali a suo carico. Gli ha proposto però il suo aiuto, naturalmente in cambio di denaro.
L’incubo ha avuto inizio così. «L’arrestato – hanno riferito dalla questura – ha posto in essere, inizialmente, nei confronti del 66enne, una condotta estorsiva minacciando di riferire ai suoi familiari le sue fantomatiche vicende giudiziarie e poi successivamente con artifizi e raggiri, nel corso di 4 mesi si è fatto consegnare circa 40.000 euro in contanti».
Ma c’è di più. Il truffatore, con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, ha dimostrato di essere particolarmente bravo nel modificare il tono di voce ed il linguaggio ogni qual volta ha contattato la vittima per richiedere somme di denaro utili ad evitare i fantomatici procedimenti penali. A volte si è presentato a suo nome, altre volte come un immaginario avvocato che avrebbe dovuto curare gli interessi della vittima facendogli recuperare l’ingente cifra già spesa.
Raccolta la testimonianza sono partite le indagini. E nel giro di pochissimo tempo, grazie anche a numerosi presidi tecnologici e innumerevoli servizi di osservazione e controllo, sono stati messi insieme molteplici elementi utili a riscontrare le dichiarazioni del 66enne.
Il quadro indiziario raccolto a carico del 30enne è stato pienamente condiviso dal Gip che ha emesso la ordinanza cautelare. L’arresto è scattato alle prime luci dell’alba di ieri. Il giovane è stato accompagnato in questura per le formalità di rito e poi trasferito ai domiciliari, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Deb.Div.

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