Le linee di indirizzo, dettate un anno fa dal consiglio comunale di Isernia, parlavano di 827 stalli, 262 in più rispetto a 565 esistenti. Ma poi nel bando, pubblicato lo scorso mese di agosto, il numero dei parcheggi a pagamento è ‘lievitato’ a 972. A conti fatti 145 in più rispetto a quanto approvato dall’assise civica di Palazzo San Francesco. È dunque evidente che qualcosa non torna. Cosa è successo e perché è accaduto, al momento, resta un ‘giallo’. Un mero errore? O qualcosa di diverso? A chiarire i contorni della vicenda dovrà essere il Settore Tecnico. Come è noto, anche alla luce delle tante proteste che hanno animato il capoluogo pentro negli ultimi giorni, il sindaco Giacomo d’Apollonio ha deciso di sospendere l’esecuzione dell’avvio della gestione alla società A.J. Mobilità srl di Spoleto, concessionaria del servizio di gestione delle soste blu in città, per disporre poi degli accertamenti. «Quello che ho chiesto all’Area Tecnica è una relazione dettagliata e la necessità di sospendere tutta la procedura – ha spiegato il primo cittadino -. Non si tratta di una marcia indietro, è la necessità di eseguire una verifica più approfondita. I risultati dovrebbero arrivare in tempi brevi e quindi verranno assunte decisioni consequenziali. Bisogna in pratica stabilire se è possibile proseguire con la procedura o, invece, se sarà necessario bloccare tutto nel caso dovessero emergere evidenti difformità rispetto all’orientamento del Consiglio comunale, che è quello che ‘detta legge’ in questo momento. L’assise ha dato il via libera alla concessione in base a criteri ben stabiliti che non possono essere derogati».
Non è certo un momento facile per il sindaco del capoluogo. Dal punto di vista politico, sta cercando di superare il momento peggiore dall’inizio del suo mandato. E ora anche il caos legato all’attivazione del servizio dei parcheggi a pagamento, tra l’altro a poche settimane dalla presentazione del bilancio in Aula che rappresenterà un vero e proprio banco di prova per quel che concerne la tenuta della sua maggioranza.
«Ho pensato tantissime volte alle dimissioni, questo lo confesso – ha detto d’Apollonio – , soprattutto nell’ultimo periodo, anche per mettere tutti di fronte alle responsabilità. Non l’ho fatto solo perché qualcuno avrebbe potuto interpretarlo come un messaggio di debolezza da parte mia. Sono demoralizzato – ha sottolineato ancora – perché tante volte, gli sforzi che si fanno per provare a rilanciare il Comune, purtroppo non vengono compresi. Per questo vorrei fare un appello alle forze che siedono in consiglio comunale a dare una mano a questa città. Bisogna uscire dall’impasse e ci stiamo riuscendo, perché sono convinto che più del 70% dei problemi interni, quindi contabili e finanziari, dell’ente li abbiamo superati. Ma ora c’è da portare a termine il lavoro».
A breve, si diceva, l’esame in Aula del bilancio che, in caso di mancata approvazione, determinerebbe lo scioglimento del consiglio comunale. «Non ne farò mai un dramma – ha ribadito il primo cittadino -, perché non vivo di politica. Il Comune non mi dà ‘da mangiare’, mi dà impegno e preoccupazioni. Se dovessimo tornare a casa, mi dispiacerebbe per l’ente che andrebbe incontro a un anno di commissariamento e ciò rappresenterebbe una ‘iattura’. Tornerei a casa a testa alta per potermi dedicare alla famiglia. Se qualcuno dovesse decidere di non far proseguire l’attività di questa amministrazione se ne dovrà assumere le responsabilità di fronte alla nostra collettività. E comunque – ha concluso – il futuro è nelle mani dei cittadini».

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