Un incubo che dura da anni quello in cui è precipitata la 40enne di Isernia vittima delle violenze e delle persecuzioni da parte del suo ex. Ancora una volta a salvarla dal quell’inferno sono stati gli inquirenti della Procura che hanno arrestato e trasferito nel carcere di Ponte San Leonardo l’uomo a seguito dell’ennesima aggressione. Stando a quanto ricostruito il 41enne, violando la misura a cui ormai da tempo è stato sottoposto, si è presentato nella struttura per minori extracomunitari di Macchia d’Isernia gestita dalla donna. L’ha avvicinata dicendo che aveva bisogno di parlarle. Ma poi la situazione, per l’ennesima volta, è degenerata. L’ha di nuovo minacciata davanti ad alcuni operatori del centro. Disperata per una situazione ormai troppo difficile da gestire, la vittima ha chiesto aiuto in Procura, presentando apposita denuncia. Gli uomini della Sezione di Polizia Giudiziaria, ascoltata la testimonianza della donna, hanno avviato le indagini del caso. Gli elementi raccolti hanno confermato la versione della vittima. E, alla luce di quanto ricostruito, il pm Maria Carmela Andricciola, con l’assenso del procuratore capo Carlo Fucci, ha chiesto e ottenuto dal gip Arlen Picano l’applicazione della misura cautelare in carcere per il 41enne. E così la Polizia Giudiziaria ha dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura coercitiva.
Un dramma quotidiano quello vissuto dalla donna, che tra l’altro è stata indagata dalla Mobile di Campobasso nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla luce il caso di maltrattamenti subiti dai minori non accompagnati in due centri di accoglienza di Bojano. Strutture gestite dalla 40enne. Ed è proprio lì che conobbe l’uomo, che lavorava come educatore. Si è legata a lui in un momento di particolare fragilità, non potendo certo immaginare che questa relazione avrebbe cambiato la sua vita.
Il 41enne venne arrestato nell’ottobre del 2017. Dopo l’ennesima discussione con la compagna, arrivò nei pressi del ponte Cardarelli e, dopo aver scavalcato la recinzione, minacciò di voler farla finita lasciandosi cadere nel vuoto. A scongiurare il peggio furono gli agenti della polizia stradale che, dopo più di ore, riuscirono a farlo desistere. Solo in un momento successivo si scoprì che, dietro quel gesto disperato, c’era ben altro. Poco dopo quell’episodio, infatti, arrivò in questura la denuncia-querela della 40enne. La donna raccontò agli investigatori che proprio la notte prima del tentato suicidio il suo compagno l’aveva picchiata colpendola ripetutamente con calci, pugni e testate provocandole la rottura delle ossa nasali ed un trauma temporo-mandibolare unito a contusioni multiple su tutto il corpo. Partirono le indagini e fin da subito emerse un quadro preoccupante. La gravità dei fatti, documentati anche attraverso referti medici e le reiterate minacce di morte nei confronti di tutta la famiglia della vittima resero necessario un intervento immediato per consentire alla donna di uscire da quel tunnel di paura e violenza che ha condizionato anche la vita dei suoi due figlioletti. L’uomo, dopo aver trascorso tre mesi in carcere e altrettanti in una comunità a luglio dello scorso anno è tornato in città e ha cercato di nuovo la sua ex. L’ha trovata e l’ha ferita con un coltello e, per questo, è stato arrestato per la seconda volta. Successivamente nei suoi confronti è stato emesso un divieto di dimora a Isernia. Provvedimento che ha violato, ancora una volta. Ed per questo che è finito nuovamente in cella.
Deborah Di Vincenzo

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.