C’erano i pazienti, gli studenti, gli esponenti della politica locale e tantissimi cittadini ieri mattina davanti all’ospedale per dire ‘no’ alla chiusura della Senologia e, più in generale, per dire basta ai tagli e tutelare con ogni mezzo, il ‘Veneziale’ di Isernia. Centinaia le persone che hanno accolto l’invito lanciato dal comitato ‘In seno al problema’, nato proprio a tutela del presidio. Tra loro il sindaco della città Giacomo d’Apollonio. «Non so se c’è una volontà politica di smantellare l’ospedale – ha affermato -. So che il diritto alla Salute è garantito dalla Costituzione e non è derogabile. Come cittadino, ho trovato una situazione completamente collassata. Ne ho parlato anche con il governatore Toma, perché non si può continuare ad andare avanti così. La città deve avere vece. Un problema che si ripercuote anche sul resto della provincia e non solo. Isernia è bacino importante e anche di frontiera e non siamo adeguatamente assistiti». Alla manifestazione erano presenti anche il sindaco di Venafro Alfredo Ricci, il presidente della Provincia Lorenzo Coia, gli esponenti de Pd Maria Teresa D’Achille, Ovidio Bontempo e Cristofaro Carrino, i consiglieri comunali Vittoria Succi e Mario Antonelli.
In tanti sono intervenuti. il presidente Coia ha sottolineato che dai piani di rientro sono aumentati i costi e che le riforme non si fanno per fare cassa. Per il sindaco Ricci invece «non bisogna smettere di protestare, perché chi è nato in Molise non deve essere condannato a essere cittadino di serie B. Se manca il diritto alla salute – ha concluso – viene meno la ragione di esistere della regione». Presente anche la senologa Francesca Scarabeo, punto di riferimento del reparto. «La Senologia è storicamente presente nell’area pentra da più di 25 anni – ha ricordato -. Abbiamo soltanto la testimonianza di cosa significa lavorare nel pubblico e avere un servizio come la senologia che aiuta tante persone a risolvere problemi che altrimenti diventerebbero enormi, insormontabili perché i malati sarebbero costretti a intraprendere i cosiddetti viaggi della speranza. A Isernia riusciamo a fornire un trattamento completo, secondo quanto previsto dal protocollo e cerchiamo di svolgere al meglio il nostro lavoro, cercando di captare le esigenze della popolazione».
Le ragioni dei commissari Delusione da parte dei cittadini per il mancato arrivo a Isernia del commissario alla Sanità Angelo Giustini e del suo vice Ida Grossi. La struttura commissariale, in una nota, ha spiegato le ragioni della sua assenza dovuta a «sopravvenuti e inderogabili impegni istituzionali che non hanno consentito , suo malgrado, la presenza all’incontro. «Si è reso necessario rinviare l’appuntamento ai primi di maggio – si legge nel comunicato stampa – con data da concertare successivamente, in quanto la struttura commissariale è stata impegnata, dalle ore 9 di ieri mattina, in una riunione straordinaria convocata da presidente della Giunta regionale per discutere sulle problematiche legate al Piano di rientro ed in particolare sulle criticità riscontrate dal Tavolo tecnico tenutosi a Roma lo scorso 11 aprile con i ministeri dell’Economia-Finanze e della Salute».
L’aggressione alla troupe di Teleregione. Unica nota stonata della mattinata di ieri è stata l’aggressione verbale subita dalla troupe di Teleregione. Alcuni esponenti del comitato, con toni alti e frasi offensive del tipo ‘Vergognatevi’ e ‘Fate schifo!’ hanno accusato l’emittente di censura soltanto perché si è scelto di non intervistare il portavoce dello stesso. Eppure ascoltare i pazienti e i cittadini non ha nulla a che vedere con la censura, semmai con la piena libertà e autonomia di professionisti che svolgono il loro mestiere, che è quello di occuparsi delle problematiche che riguardano una popolazione intera. Questo è lo spirito di Teleregione: raccontare i fatti senza imposizioni da parte di nessuno.

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