Carenza di personale e macchinari ormai troppo vecchi. Tante, troppe le criticità con cui l’ Ortopedia del ‘Veneziale’ di Isernia si trova a fare i conti da tempo. Problematiche mai risolte che ora rischiano di determinare la paralisi e persino la chiusura del reparto.
Degli otto professionisti previsti dalla pianta organica attualmente sono in servizio il primario e tre dirigenti medici, per coprire i turni di 24 ore. Tuttavia uno dei dottori in organico per problemi di salute non può essere reperibile. Non solo. Tutti hanno tutti maturato in media oltre 200 giorni di ferie non godute non potendosi assentare nell’arco dell’anno.
I macchinari sono vecchi e c’è carenza di personale anche tra i paramedici. Le richieste avanzate in direzione sanitaria dai vertici del reparto vengono sistematicamente disattese.
A tutti questi problemi i medici, guidati dal primario Enzo Bianchi, sono riusciti a far fronte sacrificandosi e sottraendo tempo alle rispettive famiglie. Ora però sono di fronte a una nuova criticità difficilmente risolvibile. Per legge, infatti, i medici esposti a radiazioni devono fruire entro l’anno di 15 giorni di allontanamento dal servizio per il cosiddetto recupero biologico. Ciò a conti fatti vuol dire che possibile coprire i turni di 24 ore solo per la prima settimana di dicembre. Dopodiché non c’è un numero sufficiente di personale medico in grado di garantire la sopravvivenza del reparto dall’8 dicembre in poi. Trovare una soluzione in un lasso di tempo così breve appare oggettivamente difficile ed il rischio paralisi anche per ortopedia del Veneziale è concreto, oltre che imminente.

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