Tre assalti a bancomat di Molise e Marche portati a termine in soli venti giorni. Nello scorso mese di gennaio a San Giuliano di Puglia, Porto Potenza Picena in provincia di Macerata e Bonefro una banda ben organizzata con la tecnica della “marmotta” ha fatto saltare in aria tre sportelli automatici di altrettanti istituti di credito. Nell’immediato dopo il primo colpo di San Giuliano di Puglia del 7 gennaio fu arrestato il basista di Santa Croce di Magliano e rinvenuti 6 mila euro frutto dell’assalto con l’esplosivo. Ma il resto della banda riuscì a rendersi latitante e non si fermò in quanto il venti gennaio fu la volta di Porto Potenza Picena dove il commando riuscì a far saltare in aria lo sportello automatico ma fu poi costretto a fuggire senza nessun bottino in quanto tutte le banconote si tinsero di rosso grazie al dispositivo adottato dalla banca contro furti e rapine. L’ultimo tentato colpo invece andò in scena a Bonefro il 27 gennaio ma in quell’occasione i carabinieri riuscirono ad intercettare il commando nel cuore della notte ed a quel punto i malviventi, dopo un conflitto a fuoco con gli uomini dell’Arma, furono costretti a fuggire a bordo di una Lancia Delta poi ritrovata e risultata rubata a Manfredonia. Le indagini si sono però concluse nelle ore appena trascorse quando i carabinieri di Larino su mandato della Procura della Repubblica frentana si sono presentati a Foggia arrestando tre pregiudicati pugliesi di 44, 36 e 35 anni. Tutti i dettagli dell’operazione “Crazy Marmot” sono stati svelati ieri pomeriggio in conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica di Larino Antonio La Rana, dal sostituto Marianna Meo, dal maggiore della compagnia dei carabinieri di Larino Raffaele Iacuzio e dal luogotenente Romeo Ruggiero. «Sicuramente – ha spiegato il procuratore Antonio La Rana – si tratta di persone molto esperte e dedite a reati contro il patrimonio, non ci siamo fatti trovare impreparati e abbiamo dato una risposta condivisa dal giudice sia nell’individuazione in tempi molto rapidi che nell’aver assicurato una custodia cautelare in carcere con esigenze da salvaguardare per la tutela della collettività molto forte». Le indagini si sono concluse grazie a segnalazioni e pedinamenti dei carabinieri che sono entrati in azione ieri mattina con gli arresti e dopo aver reperito tutti gli elementi utili alle indagini. Durante le perquisizioni domiciliari grazie all’utilizzo di cani, sono state rinvenute banconote con i bordi bruciati segno inconfutabile degli assalti con l’esplosivo. Uno dei tre arrestati è anche vicino ad uno dei clan del foggiano. «Questo elemento – ha continuato La Rana – aggiunge semplicemente che abbiamo a che fare con persone altamente pericolose e con professionalità in questi delitti che ci deve stimolare ad avere la guardia sempre più alta e non abbassarla mai». Fortunatamente da quanto riferito, per il Molise non si può ancora parlare di allarme per questo tipo di reati, «Più che in Molise questo tipo di crimine è in crescita in altre zone, la nostra vicinanza ad aree geografiche come la Campania e la Puglia fa si che noi possiamo essere un bersaglio privilegiato perché più agevole negli spostamenti da raggiungere ma tenete presente che agli odierni arrestati è stato contestato un episodio analogo commesso nelle Marche per cui è solo un fatto di vicinanza geografica ma non si può parlare di un allarme specifico per la zona nostra». Le indagini continuano anche per verificare se il commando formato da G.G., S.G. e L.S. (queste le iniziali dei tre arrestati) possa essere stato protagonista degli assalti ai bancomat delle poste di Portocannone e della Monte dei Paschi di San Martino in Pensilis dove la tecnica utilizzata per l’assalto ai bancomat è stata esattamente quella che viene contestata ai tre pugliesi. «Allo stato – ha concluso il Procuratore La Rana – non abbiamo elementi per ricollegare queste persone a quegli episodi, altri episodi che si sono verificati e le indagini in corso sono affidate alla professionalità della compagnia dei carabinieri di Larino e delegate alla dottoressa Marianna Meo.» Tutti e tre gli arrestati saranno ascoltati nelle prossime ore per rogatoria nel carcere di Foggia.

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