Fulmine a ciel sereno al tribunale di Larino, a poco più di 10 mesi dall’insediamento, il Tar del Lazio, con sentenza del primo agosto, ha annullato la nomina a Procuratore del tribunale di Larino di Isabella Ginefra, deliberata la Csm nella seduta dello scorso 12 settembre. La Ginefra in precedenza ricopriva l’incarico di sostituto procuratore a Bari. Tre i colleghi che hanno fatto ricorso contro la sua nomina. Impugnati non solo la delibera adottata dal Csm nella seduta plenaria del 12.9.2018, con la quale è stata approvata la “Proposta B” della Quinta Commissione, ma anche il decreto di nomina e dei successivi provvedimenti ministeriali di ratifica della predetta deliberazione e immissione dell’interessata nella funzione; della proposta B, con due voti favorevoli, della V Commissione del Csm di nomina della Ginefra a Procuratore della Repubblica e tutta un’altra serie di atti. Con bando del 6 dicembre 2017, n. 1/VQ/2017, il Consiglio Superiore della Magistratura ha indetto concorso per l’assegnazione di uffici direttivi vacanti, fissando termine iniziale per la presentazione delle domande al 13 dicembre 2017 ed il termine finale al 18 gennaio 2018: tra i posti vacanti oggetto di assegnazione vi era anche quello di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino. Il bando specificava che la procedura di assegnazione sarebbe stata soggetta alle disposizioni di cui al Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria e che, ai sensi dell’art. 42 del predetto Testo Unico, “alla data fissata dal presente bando per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso, il magistrato deve avere partecipato al corso di formazione per aspiranti dirigenti previsto dall’art. 26 bis comma 5 del D. L.vo 30 gennaio 2006 n. 26, ovvero aver presentato la domanda di partecipazione al corso contrassegnando l’apposita casella inserita nel modello di domanda”. Per l’assegnazione dell’indicato ufficio, di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino hanno partecipato i ricorrenti in epigrafe indicati nonché la dottoressa Ginefra, la quale, al momento della presentazione della domanda, non aveva partecipato al corso di formazione per aspiranti dirigenti. In esito all’esame delle domande, la Quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha formulato al Plenum del CSM due proposte di nomina: la proposta A, favorevole, con quattro voti, al conferimento dell’incarico al dottor Antonio Clemente e la proposta B, favorevole, con due voti, al conferimento dell’incarico alla dottoressa Ginefra. Il Plenum del CSM, con la delibera impugnata, con 13 voti a favore della proposta B e 9 voti a favore della proposta A, ha deliberato di conferire l’incarico di cui trattasi alla dottoressa Ginefra. Avverso tale decisione sono insorti i tre ricorrenti, che hanno proposto tre distinti ricorsi. I tre ricorsi sono stati chiamati alla pubblica udienza del 3 luglio 2019, allorché sono stati introitati in decisione. Il Tar del Lazio accoglie il ricorso n. 13548/2018 R.G. e, per l’effetto, annulla: a) il bando 6 dicembre 2017, n. 1/VQ/2017, indetto dal CSM per il conferimento di incarichi direttivi, nella parte in cui prevede che possano partecipare alla procedura selettiva indetta con tale bando anche i magistrati che, alla data della scadenza del termine per la presentazione della domanda di partecipazione, non abbiano già partecipato al corso di formazione per la dirigenza giudiziaria di cui all’art. 26 bis del D. L.vo 26/2006; b) le proposte A e B formulate dalla V Commissione del CSM nelle sedute del 3 e 5 settembre 2018; c) la deliberazione del Plenum del CSM del 12 settembre 2018, che ha approvato la proposta B per il conferimento dell’incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di -OMISSIS-, e il conseguente D.P.R. di nomina in data 1 ottobre 2018. Ora, in attesa dell’eventuale appello al Consiglio di Stato, la palla passa al Csm e al Procuratore generale presso la Corte d’appello.

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