Viaggia verso le 600 unità, il personale assunto allo stabilimento Fca di Rivolta del Re a Termoli da quando è cessata la crisi produttiva e occupazionale e c’è stato il rilancio in termini di volumi e nuovi ingressi. Per il terzo ciclo consecutivo, la scorsa settimana sono entrati altri 30 giovani, sempre diplomati con specifiche elettro-meccaniche e industriali. Fin qui nulla quaestio, certamente un risultato positivo per il territorio. Ma ci sono sempre decine e decine, quasi 200 lavoratori che vennero espulsi a causa della crisi del 2008 e la cui ricollocazione non pare all’ordine del giorno, i cosiddetti interinali di bacino. Ma c’è chi richiamando un impegno che l’azienda assunse con i rappresentanti dei lavoratori in fabbrica ha tirato fuori l’intesa che venne siglata nel novembre di nove anni fa. Chiedendo che venga rispettata.

Il documento a cui si fa riferimento, ma non inserito in un accordo vero e proprio, quasi una dichiarazione d’intenti, è datato al 13 novembre 2008, siglato dall’allora direzione dello stabilimento Fiat Powertrain Technologies Spa e dalle Rsu. Eccone il testo: «Si è svolto un incontro durante il quale è stata analizzata l’attuale fase di mercato in essere che ha determinato la necessità di riesaminare i programmi produttivi dello stabilimento di Termoli, in modo da equilibrare efficacemente la domanda di mercato con i volumi produttivi. In considerazione di tale situazione, è stato definito che i contratti di somministrazione cessati, potranno essere tenuti in considerazione in via prioritaria e previa verifica delle disponibilità e dei casi individuati, per trovare specifiche soluzioni a copertura di eventuali necessità future».

Vedremo se qualcuno lo riporterà in auge.

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