La pubblicazione sull’atto autorizzante della Regione Molise rispetto ai lavori del tunnel pubblicato da Termolionline non è sfuggita ai Comitati contrari al piano di riqualificazione del centro storico.
«Nei giorni scorsi è apparsa sulla stampa regionale la notizia della autorizzazione all’inizio dei lavori relativi al tunnel sotto via Roma e alla cosiddetta “riqualificazione” di Piazza S. Antonio.
Si tratta in realtà di una determina dirigenziale del Servizio Difesa del Suolo Regione Molise, “limitata esclusivamente ad accertare la compatibilità dell’opera con le caratteristiche geomeccaniche dei terreni interessati al piano di posa delle fondazioni”. Un nulla osta specifico e ben delimitato, una delle tante autorizzazioni da acquisire per potere approvare il progetto in via definitiva.
Pertanto nessun immediato inizio dei lavori, e il caso si potrebbe chiudere qui.
In realtà si tratta, da parte di chi ha emesso questa determina, di un intervento a gamba tesa da “cartellino rosso diretto”, per usare una metafora calcistica.
Per capire bene le ragioni di questo gesto, poniamoci alcune domande:
– Perché questa autorizzazione è stata data in questo frangente e al di fuori della Conferenza di Servizi Decisoria?
– perché è stata consegnata agli organi di informazione, creando allarme e confusione nella popolazione termolese?
-perchè il Servizio Difesa del Suolo non ha preso in considerazione e non ha risposto alla nostra Osservazione in merito ai rischi di lesioni o crolli degli edifici storici (ad esempio Torretta Belvedere e ex Cinema Adriatico) e civili che si trovano lungo il percorso del tunnel?
-perché il Servizio Difesa del Suolo rilascia l’autorizzazione e se ne lava le mani come Ponzio Pilato, scrivendo nella determina che essa “ non esclude progettista, calcolatore e direttore dei lavori dalle proprie responsabilità”?
– come mai il Servizio Difesa del Suolo non ha ritenuto di dover effettuare delle indagini in proprio, avvalendosi solo delle integrazioni fornite dalla ditta De Francesco alla relazione geologica presentata dalla stessa ditta, che prevedeva l’eventualità dei suddetti crolli?
Quello che sembra più strano in questa vicenda è che la Conferenza di Servizi Decisoria ( in cui vengono raccolti i pareri o autorizzazioni di tutti gli Enti interessati e dove il Comitato Referendario è accreditato e ha presentato ben 19 Osservazioni), nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale doveva concludersi entro 45 giorni dalla riunione del 10 Agosto, mentre ad oggi 18 Ottobre non è ancora stata convocata.
Ricordiamo in proposito che nella riunione del 10 Agosto hanno espresso parere negativo il Servizio Paesaggistico della Regione Molise e la Sopraintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise. Forse per questo hanno fatto slittare la riunione conclusiva della Conferenza Decisoria e cercano affannosamente altre strade? E’ forse per questo che il Servizio Difesa del Suolo ha rilasciato l’autorizzazione di sua competenza in maniera irrituale?
Il progetto del tunnel e annessi presenta falle insormontabili di tipo procedurale, giuridico, tecnico e finanziario, fatte emergere ad una ad una dal lavoro certosino del Comitato Referendario.
Abbiamo dimostrato, calcoli alla mano, come sia crollato anche l’alibi della risoluzione dei parcheggi a Termoli (tra nuovi parcheggi e quelli soppressi, l’incremento effettivo è di soli 89 posti auto); abbiamo accertato che i costi del progetto definitivo passano da 19 milioni a circa 37 milioni di euro, che l’opera comporta un aggravio per le tasche dei termolesi di 600.000 euro all’anno, che verrà ceduto gratuitamente alla De Francesco il suolo pubblico di Piazza S. Antonio e Pozzo Dolce, che il patrimonio urbanistico storico, archeologico e paesaggistico di Termoli subirà un danno irreversibile.
Non vediamo dunque altra soluzione che l’abbandono del progetto.
Il Comitato Referendario e il Coordinamento No Tunnel a questo punto si fanno promotori di una iniziativa istituzionale che salverebbe il finanziamento regionale dei 5 milioni di euro. La nostra proposta quella di convocare un Consiglio Comunale che all’unanimità approvi una rimodulazione del finanziamento, con l’individuazione delle strade da risistemare e degli eventuali parcheggi dalla periferia al centro di Termoli».

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