Passaggio importante quello ottenuto nell’aula di Palazzo Madama, ieri. Il senatore del Movimento 5 Stelle, il vastese Gianluca Castaldi, che ha preso a cuore la battaglia No Tunnel, ha ricevuto dal sottosegretario al Mibact l’assicurazione che non cambierà il parere della Soprintendenza, ossia negativo, sul progetto di riqualificazione del centro storico. «Sono davvero soddisfatto, per due motivi. Il primo è che la mia interrogazione sul progetto del tunnel a Termoli ha trovato, da parte del ministero competente, una risposta positiva e concreta: è un caso più unico che raro. Secondo motivo, perché ho realizzato il mio dovere di portavoce del M5S, cioè quello di portare nelle istituzioni il lavoro fatto da cittadini onesti e determinati a dare il loro contributo alla vita politica, sociale e democratica del Paese. Grazie a tutti». A rispondere all’interrogazione 3-04012 sulla realizzazione di un tunnel di raccordo stradale tra il porto di Termoli e il lungomare Cristoforo Colombo è intervenuta Dorina Bianchi, sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo. «Questo Ministero attraverso i suoi uffici territoriali, segue, con attenzione e da diversi anni questo progetto e che rispondo secondo gli elementi forniti dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Molise. Come correttamente rammentato dai senatori interroganti, il Comune di Termoli ha approvato il progetto preliminare il 25 giugno del 2015 con una delibera di Giunta comunale ed in assenza di un parere del Ministero. Il successivo 7 agosto, il Comune ha proceduto all’approvazione dello schema di avviso pubblico di project financing per la progettazione, costruzione e gestione di un parcheggio interrato multipiano in Piazza Sant’Antonio, integrato con il progetto preliminare del tunnel stesso. Il 5 novembre 2015, la Giunta comunale ha dichiarato di pubblico interesse l’unica proposta pervenuta da parte della ditta De Francesco costruzioni, che ha assunto la veste di promotore. Il successivo 27 maggio 2016 il Comune ha indetto la conferenza di servizi istruttoria, in relazione alla quale la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio del Molise ha trasmesso, il successivo 1° giugno, la nota n. 3905, con la quale si chiedeva la documentazione progettuale cartacea, non pervenuta, e si precisava che il parere unico per la tutela paesaggistica e archeologica spettava al segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il Molise. Secondo notizie fornite dalla stessa Soprintendenza, nei mesi successivi, sono seguite riunioni e incontri tecnici, nel corso dei quali il segretario regionale del Molise pro tempore e la Soprintendenza hanno chiesto di effettuare sondaggi e saggi di scavo nelle aree di intervento. Soltanto il 14 luglio di quest’anno, la ditta De Francesco ha trasmesso una relazione archeologica relativa alla sola esecuzione di carotaggi, che la Soprintendenza ha però ritenuto non esaustivi per la verifica dell’impatto archeologico. Il 10 agosto scorso si è svolta presso la Regione Molise la prima seduta della conferenza di servizi decisoria, il cui verbale è verosimilmente noto ai senatori interroganti, in relazione alla quale la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Molise ha espresso e depositato, in pari data, il negativo parere di competenza, fornendo dettagliate motivazioni in ordine alla tutela paesaggistica, archeologica e monumentale. In particolare, nella nota depositata, è stato ribadito che le aree interessate sono sottoposte a vincolo paesaggistico e a tutela architettonica in relazione al Castello Svevo della città vecchia e all’ex cinema Adriatico; inoltre, l’area di Piazza Sant’Antonio è stata in passato oggetto di rinvenimenti relativi a sepolture antiche. Lo scorso 13 settembre, su richiesta del Comune di Termoli, si è svolto presso la sede della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, un incontro al quale hanno partecipato l’attuale soprintendente, il segretario regionale del Molise del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’architetto funzionario di zona e un referente della ditta. Nel corso della riunione, della quale l’architetto competente ha redatto un verbale di sintesi, la Soprintendenza ha proposto di verificare la possibilità di una modifica del progetto, nella parte in cui esso – attraverso il tunnel – intercetta gli spazi aperti e anche ipogei relazionati con il borgo medievale, segnalando altresì delle preoccupazioni e delle criticità.
La Soprintendenza riferisce che il sindaco di Termoli ha rappresentato che nessuna sostanziale modifica sarebbe possibile, in quanto il progetto, essendo il risultato di un processo concorsuale oggetto di pubblica gara, non sarebbe emendabile. La Soprintendenza, nel prendere atto di ciò, comunica di aver rilevato che il progetto avrebbe dovuto essere sottoposto al parere preventivo del Ministero prima dell’avvio delle procedure di gara e di aver segnalato che, in mancanza di fatti nuovi, ossia di previsioni progettuali diverse che facciano superare le criticità emerse in relazione al patrimonio storico e paesaggistico della città, proprio nel luogo più rappresentativo e identitario dell’intero territorio cittadino, non emergono elementi di fatto che consentano di riconsiderare il parere reso in senso negativo». Una posizione che ha convinto Castaldi. «E’ con immenso piacere, pur facendo parte di una forza di opposizione, che mi dichiaro soddisfatto, anzi soddisfattissimo, della risposta dell’onorevole Dorina Bianchi (che ringrazio), insieme alla quale, in Commissione industria, commercio, turismo, abbiamo cercato di dare il nostro contributo all’ottimo lavoro – per quanto migliorabile – del codice del turismo. Ho notato dunque la medesima attenzione anche per ciò che riguarda la problematica specifica attinente al Comune di Termoli. Mi fa piacere sapere che il Ministero segue da anni con attenzione questa problematica e ho quindi certezza che, al momento opportuno, quindi entro dieci giorni dalla conclusione della conferenza dei servizi, la Soprintendenza riproporrà il parere negativo, senza lasciare alcuna possibilità o cavillo a chi vuole fare uno scempio di questa città. Posso definirmi un “cugino” di questa città, perché sono originario di Vasto: sono due cittadine che hanno anche una rivalità turistica, ma i cittadini di entrambe le località godono di queste due stupende città. Voglio dunque evidenziare che la lotta che hanno ingaggiato i comitati e i cittadini, studiando le carte e dedicando tempo, telefonate, viaggi, facendo visite in Soprintendenze e qui in Senato, con i parlamentari, e al Ministero, è stata premiata e la serietà del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo blocca, di fatto, con questa risposta qualsiasi velleità di speculazione edilizia, che farebbe scempio della stupenda città di Termoli». La Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio del Molise aveva espresso e depositato ad agosto il negativo parere di competenza al progetto, fornendo dettagliate motivazioni in ordine alla tutela paesaggistica, archeologica e monumentale dell’area coinvolta. «Voglio evidenziare – ricorda Castaldi – che la lotta che hanno ingaggiato i comitati e i cittadini, studiando le carte e dedicando tempo, telefonate, viaggi, raccogliendo 3000 firme per chiedere un referendum consultivo, facendo visite in Soprintendenze e qui in Senato, con i parlamentari, e al Ministero, è stata premiata».

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