Ciò che si era palesato a inizio autunno, con i problemi burocratici a frenare l’export e le vendite di auto in Asia, purtroppo, comincia a riverberarsi anche sull’occupazione. «Notizie preoccupanti quelle che nella giornata odierna abbiamo ricevuto dai colleghi dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano (Cassino), dove attualmente vengono prodotte le Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Degli 830 giovani interinali assunti ad inizio anno dalla Fca, solo 300 hanno avuto una proroga a fine gennaio, mentre per gli altri 530, da oggi restano senza occupazione. Il motivo di questa decisione è il calo delle vendite sul mercato cinese. La segreteria territoriale Uilm-Uil è al momento fortemente preoccupata per la ripercussione che inevitabilmente potrà avere lo stabilimento di Termoli in quanto fornitore dei motori Alfa Romeo T4 e V6. Già qualche giorno fa avevamo richiesto un incontro alla Direzione Aziendale per conoscere il futuro dei nostri giovani interinali (oltre 500) e le strategie per iniziare la stabilizzazione almeno di una parte di essi. Dopo le ultime notizie crediamo che l’incontro non sia più rinviabile. Infine, visto le imminenti tornate elettorali, nessuno faccia campagna elettorale sui lavoratori del nostro territorio». A rincarare la dose sono stati gli operai autorganizzati del Soa. «Chi è causa del suo mal pianga se stesso! Dopo la notizia arrivata dallo Stabilimento di Cassino sul licenziamento di 500 giovani precari Il sindacato cosiddetto partecipativo che ha sponsorizzato anch’esso le assunzioni in Fiat di Termoli proclamando il proprio merito per partecipazione e concertazione come soluzione giusta per creare occupazione, oggi fa lacrime di coccodrillo sulle prospettive non rosee anche per la produzione dei motori made in Termoli legati sui modelli di Cassino. Siamo seri! Stiamo parlando di un gruppo come la Fiat che è in positivo su tutti gli standard finanziari ma continua a fare cassa integrazione a Melfi, contratti di solidarietà da Pomigliano a Mirafiori e assunzioni usa e getta su tutto il territorio nazionale eppure da sempre le nostre denunce sono state snobbate dai perbenisti della società del progresso compresi alcuni mezzi di informazione. Chiediamo immediatamente la rappresentanza legittimata dai lavoratori e risposte concrete sui piani industriali e futuro per l’intero territorio. Il sindacato firmatario del contratto Fiat deve ancora spiegare la chiusura dello Stabilimento Termolese di questa settimana, un accordo con le nostre ferie! Altro che ponte di Ognissanti! Sarà perché non occorre più produzione? Hanno dimostrato di poter lavorare anche ad agosto con 40 gradi e, il sabato, la domenica pomeriggio, con i famosi 20 turni, per poi far restare a casa i lavoratori nel mese di novembre. Complimenti anche ai sindacati fautori di questo progetto, oggi hanno anche il coraggio di lamentarsi? La coerenza non è cosa da poco. Solidarietà a tutti i lavoratori illusi dalle politiche della concertazione invitandoli a reagire unitariamente allo stato dei fatti».

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