In trenta, uno più, uno meno, sono stati i lavoratori dello Zuccherificio del Molise (anzi, ex) che ieri mattina hanno compiuto l’ennesimo viaggio della speranza nel capoluogo. Erano diretti al Consiglio regionale, che si è riunito per la canonica seduta del martedì. La speranza è quella di riprendere in mano il dettato dell’ordine del giorno che venne approvato nell’ottobre 2016 sempre a Palazzo D’Aimmo. Vogliono che le istituzioni rispettino l’impegno assunto oltre un anno fa, ma non solo. Intendono anche non mollare la presa per ottenere la convocazione nella Commissione presieduta da Salvatore Micone, che ancora non li convoca. Contatti avviati ieri mattina coi consiglieri di opposizione Francesco Totaro (Art. 1-Mdp) e Patrizia Manzo (M5S), che hanno coinvolto il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno. Confronto a tre con le maestranze e poi la richiesta, esplicita, di incontrare il governatore Frattura. Viene sospesa la seduta del Consiglio regionale e quindi nell’aula dove si riuniscono i capigruppo arrivano Frattura, Facciolla (Veneziale era fuori regione) e altri capigruppo di maggioranza e opposizione. Gli ex dipendenti oltre a ribadire le aspettative contenute nell’ordine del giorno, chiedono conto sulle aziende che hanno dato disponibilità per i tirocini formativi, a riguardo però le notizie non sarebbero molto positive, e anche su chi abbia risposto per l’area di crisi non complessa. Ma l’assenza dell’assessore Veneziale ha impedito di acquisire ulteriori informazioni. Per questo, pare si voglia percorrere una terza via, quella dell’impiego nei Comuni come lavoratori socialmente utili. Di questo si parlerebbe dopodomani, venerdì mattina, tra la Regione e le segreterie regionali delle organizzazioni sindacali agro-alimentari. Intanto, c’è chi spera che possa essere esaudita la proposta del senatore Roberto Ruta, di allungare la mobilità di 12 mesi, altrimenti scadrebbe nella prossima estate.

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