La vicenda del Tunnel e del piano di riqualificazione del centro storico non è certo finita. La prossima settimana dovrebbero essere due gli snodi centrali della vicenda. In primis la convocazione del tavolo tecnico alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ma anche la convocazione del Consiglio comunale per discutere della mozione presentata come primo firmatario Paolo Marinucci, che rappresenta la testa d’ariete dei Comitati. Di questo si è anche discusso ieri sera nella riunione del gruppo di maggioranza al Comune di Termoli. L’assise civica dovrebbe essere convocata per martedì 6 dicembre, a 20 giorni dalla presentazione della mozione. Ma di cosa si tratta? Semplice, i Comitati attraverso le opposizioni, intendono porre la problematica relativa al Piano regolatore, di cui occorrerebbe una variante considerato l’impatto urbanistico dato dal progetto. A corredo della mozione, è stata anche realizzata e diffusa una lettera a tutti i Consiglieri comunali. «Se il progetto per la “Realizzazione di un sistema integrato per la viabilità e mobilità sostenibile del comune di Termoli” – tunnel di raccordo stradale tra il porto di Termoli e il lungomare Nord con parcheggio multipiano interrato al di sotto di piazza Sant’Antonio e recupero funzionale dell’adiacente parcheggio multipiano area denominata ‘pozzo dolce” non verrà bloccato dal Consiglio dei Ministri, voi Consiglieri Comunali di Termoli sarete chiamati ad approvare la variante al Prg necessaria ai fini dell’approvazione dello stesso, cambiando la destinazione d’uso delle aree interessate. Per questo, ci permettiamo di scrivervi individualmente per ricordarvi cosa realmente significa ciò che voi, rappresentanti eletti e per questo tutori degli interessi di tutti i cittadini, potreste essere chiamati a decidere. Riteniamo inutile, in questa fase della vicenda, richiamare ancora i fatti, che del resto dovreste conoscere benissimo, anche grazie all’immane sforzo di informazione e coinvolgimento che i componenti di questo comitato hanno posto in essere in questi due anni e mezzo, svelando illegittimità, irregolarità, punti oscuri che costellano la strada tortuosa di questa opera. Su questi aspetti sono in corso indagini della Procura della Repubblica di Larino, delle quali dunque è doveroso per tutti attendere le conclusioni. Abbiamo però il dovere di richiamare alla vostra memoria e alla vostra coscienza le conseguenze già in atto che la negazione del referendum consultivo ha prodotto: l’avvilimento delle forme di vita democratica, la spaccatura della popolazione in fazioni, la sensazione di ingiustizia costante che accompagna, vi assicuriamo, la vita quotidiana di troppi cittadini. Ed è necessario ricordare le parole pesanti come macigni che la Soprintendenza (che non possiamo certo sospettare di mire politiche o elettorali) ha rovesciato sul progetto evidenziando con estrema precisione i rischi enormi di cancellazione irreversibile di paesaggio e memoria storica per tutti. Parole che sono state confermate da un Sottosegretario del Mibact, e che hanno portato all’opposizione davanti al Consiglio dei Ministri da parte del Ministro Dario Franceschini. Siete consapevoli della terribile responsabilità (morale, materiale, giuridica) che a voi verrà addossata se (Dio non voglia) dovessero esserci crolli nel Borgo Antico e negli edifici novecenteschi lungo il tracciato del tunnel? Crolli ritenuti possibili nelle relazioni di Arpam, Soprintendenza e della stessa De Francesco Costruzioni».

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