«Fino all’altro giorno la proroga dei 475 interinali era in dubbio, il loro futuro era figlio delle produzioni, legati al destino di commesse e volumi. Siamo riusciti però a sfatare questi dubbi, a portare a casa il risultato e risolvere la problematica.
Oltretutto, in un quadro difficile, con stabilimenti come Melfi e Cassino, che non certo viaggiano a pieno regime e dove si riaffaccia lo spettro della cassa integrazione». Con queste parole il segretario regionale della Fim-Cisl Riccardo Mascolo ha esaminato e detto la sua, a margine del direttivo regionale di ieri a Termoli, sulla condizione alla Fca, fabbrica che negli ultimi anni ha assorbito un numero notevole di assunzioni e che si spera possa vederne anche la stabilizzazione.
Per Mascolo, che ieri ha dovuto sopperire in prima persona all’assenza del ‘nazionale’ Raffaele Apetino, che si è ammalato, il 2018 si presenta ancora come un anno denso di prospettive, al di là della negatività relativa vissuta in altri Plant. Mascolo ha anche agganciato lo scenario all’aumento della produttività generale, che ha un riverbero nel settore metalmeccanico, ma non solo. «Noi siamo lo stabilimento di meccanica più grande d’Italia e non solo. Non lo assembliamo solo nelle carrozzerie italiane il prodotto realizzato a Termoli, perché riusciamo a inviare motori e cambi anche in altri stabilimenti internazionali». Insomma, Rivolta del Re si conferma un totem e la poliedricità della sua produzione è garanzia di sviluppo e occupazione.
Per Mascolo si incassa una scommessa vinta, quella che voleva la sopravvivenza di tutti gli stabilimenti Fiat del Paese.

Un Commento

  1. Filippo Bianchi scrive:

    Porgerei una domanda a costoro signori? Che auto possedete? E una Fiat oppure auto straniera. Se si parla di mantenere stabilimenti specie al sud, lo si faccia sul serio, si comprino macchine Italiane. Tutti.

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