Atmosfera elettrica ieri sera all’hotel Meridiano, dove il coordinatore regionale del movimento Energie per il Molise, Michele Marone, ha raccolto i suoi sostenitori in una convention di fine anno dal titolo “Idee per riaccendere il Molise”. Un’occasione per parlare di politica, ma anche scambiarsi gli auguri di Natale. Per la prima volta da tempo immemore, è stata persino rispettata la promessa di un intervento snello, da parte dell’organizzatore, che ha parlato una decina di minuti, su temi locali e regionali, per poi dare spazio al momento puramente aggregativo, nello spirito di una adunanza leggiadra, ma con una linea ben demarcata. Marone ha ringraziato tutti i presenti, alcune centinaia di persone, e poi ha raccontato loro le ultime evoluzioni sulla politica cittadina, a cominciare dall’affaire tunnel, con la cronaca del Consiglio comunale di ieri e le varie vicissitudini burocratiche sfociate nell’opposizione del Mibact al progetto del centro storico. Ma lo schiaffo più potente, quello significativo, è stato riservato alle future elezioni regionali. Nella sala il Basso Molise era rappresentato da numerose località, anche dal Mam e da Fratelli d’Italia. Marone ha detto basta con le scelte auto-referenziali e a quelle scelte che mettono la politica all’angolo, come optare per i magistrati, e ha rivendicato per il territorio bassomolisano e la città di Termoli un ruolo apicale dopo 42 anni, quando al vertice della Regione smise di esserci Florindo D’Aimmo. Una chiamata alle armi, dunque, con sullo sfondo nel videowall le immagini che scorrevano colorate e vivaci dell’impegno di Energie per l’Italia e del suo fondatore Stefano Parisi, che nella medesima sala il primo dicembre 2016 aveva dato vita al movimento in Molise con Michele Marone.

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