Per la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti del Molise, il rendiconto consuntivo del 2015 del Comune di Termoli non è corretto. Sarebbe viziato da gravi irregolarità, riconducibili a una posta di bilancio di poco più di 120mila euro, che l’ente di via Sannitica non ha contabilizzato nel modo dovuto. Questa la decisione a cui è giunto l’organo a rilievo costituzionale che passa al setaccio i conti di tutti gli enti pubblici. La delibera di cui stiamo parlando la numero 213 del 2017, riferita all’adunanza del 19 dicembre scorso. Il collegio era composto dai magistrati Cristina Zuccheretti, presidente; Giuseppe Imparato, consigliere e Luigi Di Marco, relatore. L’Organo di revisione economico-finanziaria del comune di Termoli ha trasmesso il questionario concernente i dati del rendiconto 2015 e le risposte alle richieste istruttorie resesi necessarie per acquisire ulteriori e circostanziati chiarimenti ed osservazioni in ordine ad operazioni contabili risultanti dai questionari. All’adunanza era presente il segretario generale Vito Tenore. L’organo di revisione del Comune di Termoli, con note del 13 gennaio 2017 e del 1 marzo 2017 ha trasmesso due versioni del consuntivo 2015. II Magistrato istruttore ha ritenuto di aprire la fase istruttoria, instaurando, nel contempo, ii formale contraddittorio con l’Amministrazione sottoposta a controllo, a seguito delle irregolarità contestate con nota del 9 ottobre 2017. II Comune di Termoli ha fatto pervenire risposta ai chiarimenti istruttori il 30 novembre scorso. Sono state scambiate ulteriori contro-deduzioni e alla fine della fiera, dall’esame del questionario e della relazione al rendiconto dell’Organo di revisione economico-finanziaria del Comune di Termoli, concernenti i dati del consuntivo-dell’esercizio 2015, sono emerse criticità. In sede istruttoria è stata rilevata una differenza di euro 125.972,22 tra fondo cassa al 31.12.2015 del tesoriere (5.769.946,66) e risultanze del quadro della gestione finanziaria (5.895.918,88) ascrivibile a pagamenti per azioni esecutive non contabilizzati. L’Amministrazione, pur avendo avuto contezza dell’avvenuto pagamento, non ha provveduto alla necessaria parificazione delle proprie scritture con quelle dell’istituto tesoriere. II Collegio non può non rilevare come la mancata coincidenza delle scritture contabili dell’ente con le risultanze del conto del tesoriere costituisce una grave irregolarità, giacche inficia l’attendibilità del bilancio e compromette la sana gestione finanziaria. “La parificazione delle scritture della contabilità finanziaria con i conti degli agenti contabili costituisce, Infatti, un’operazione di fondamentale importanza, ai fini della rendicontazione generale della gestione. Analoga grave irregolarità contabile e sintomo di inefficienze nella gestione delle spese, nonché possibile fonte di responsabilità amministrativa, deriva dal generarsi di azioni esecutive e conseguenti pagamenti effettuati direttamente dal tesoriere su disposizione dell’autorità giudiziaria. In tali casi, la mancata regolarizzazione di poste nei termini di chiusura dell’esercizio finanziario ed il rinvio ad esercizi successivi, altera l’esposizione a fine anno della consistenza della cassa e dei residui passivi. Allo stato degli atti, la somma assegnata dal Tesoriere al creditore risulta ancora tra le partite da regolarizzare, in assenza di mandato di pagamento e di formale deliberazione di riconoscimento di debito fuori bilancio. Si osserva, invece, che l’esistenza di pagamenti effettuati direttamente dal Tesoriere su disposizione dell’autorità giudiziaria, pur in presenza di impegni regolarmente assunti, e indice di gravi ritardi ed inefficienze nella gestione dei procedimenti di spesa (che potrebbero, tra l’altro, essere fonte di responsabilità amministrativa ove ne derivassero maggiori oneri per interessi e/o competenze. Si evidenzia infine Ia presenza di debiti fuori bilancio per complessivi euro 323.337,90 dei quali è stata acquisita la relativa delibera consiliare di riconoscimento n. 64 del 25/11/2015. Trattasi di debiti riconosciuti ex art.194 comma 1 lettera a) del T.U.E.L. derivanti da sentenze esecutive per € 197.365,68, cui si aggiunge l’ulteriore importo di € 125.972,22 per debiti derivanti da azioni esecutive presso il tesoriere di cui al punto precedente. Dalle risultanze istruttorie è stato accertato che le sentenze richiamate nella citata delibera sono quarantotto. II Collegio non può) che rinviare alle considerazioni già espresse sul punto con deliberazioni n. 169/2015 e n. 182/2016. In particolare, nel rammentare che la segnalata criticità ha riguardato anche i pregressi esercizi finanziari, il Collegio osserva come l’ormai costante ricorso al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, denoti gravi criticità gestionali e possa in ogni caso mettere a rischio gli equilibri di bilancio specie in assenza di precipui accantonamenti. II che appare confermato da quanto riportato nella nota di controdeduzioni con cui l’amministrazione conferma l’insufficienza delle disponibilità finanziarie rinvenute nel bilancio 2015 per far fronte all’esposizione debitoria dell’ente con l’inevitabile rinvio all’esercizio successivo del relativo pagamento. Da ultimo, il riconoscimento di somme ulteriori rispetto alla sorte capitale, quali spese legali, interessi e rivalutazione, espone gli organi dell’Amministrazione al rischio concreto di incorrere in ipotesi di responsabilità amministrativo contabile e giustifica la trasmissione della presente pronuncia alla locale Procura erariale. La Sezione segnala al Comune di Termoli le irregolarità nei termini di cui in motivazione, ed invita lo stesso ad astenersi per l’avvenire da comportamenti non legittimati dalle norme richiamate ed a conformarsi alla presente deliberazione.

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