Decine di persone in mobilità, ex dipendenti dello Zuccherificio del Molise di contrada Pantano Basso, attendono con ansia che l’assessore regionale alle Attività Produttive Carlo Veneziale contatti loro e i sindacati di categoria, per far decollare il processo di avvicinamento ai bandi per i lavoratori socialmente utili attraverso cui prorogare l’ossigeno di chi è rimasto senza lavoro. Una seconda opzione, dopo quella che gli stessi diretti interessati e destinatari hanno giudicato poco efficace il trittico di misure lanciate dal gennaio 2017, con auto-imprenditorialità, presunti scivoli pre-pensionistici e tirocini formativi presso aziende del campo industriale. Da qui l’esigenza di fornire un ulteriore paracadute alle maestranze licenziate tra Natale e San Silvestro del 2016, una cui parte a giugno prossimo perderebbe gli ammortizzatori sociali. Di questo si è discusso in una riunione tra una quindicina di ex lavoratori, riuniti nella casa di uno di loro, un’attesa spasmodica per capire come e dove potrebbero essere eventualmente ricollocati negli enti locali, con la speranza di tornare a macinare non solo soldi per le loro famiglie ma anche lavoro, per non essere costretti a stare a braccia incrociate. Ma le novità non sono solo queste. Dal Comitato degli ex lavoratori dello Zuccherificio la presa di posizione sulla presunta «Ennesima tegola sopra al governo regionale guidato dall’illustrissimo governatore Frattura, però, questa è più diretta verso il suo braccio destro, l’assessore all’Agricoltura Vittorino Facciolla, arriva dalla legge di Bilancio approvata pochi giorni fa». Secondo gli ex dipendenti, ora in mobilità, «E’ stato approvato, infatti, un emendamento che incrementa il fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera di 5 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019 e 6 milioni per il 2020 integrando la somma già deliberata dalla precedente finanziaria. Tutto a vantaggio degli stabilimenti del Nord, invece nel Sud l’unico che era rimasto, la nostra politica regionale non aspettava di chiuderlo lasciando tra operai e indotto circa 6 mila famiglie senza reddito. Dopo questo smacco hanno ancora il coraggio di ricandidarsi. L’onorevole Giuseppe Romanini (Pd) componente della Commissione agricoltura della Camera, si dice soddisfatto della approvazione perché ricade nel suo territorio. La somma stanziata è di 16 milioni di euro di cui 10 alle aziende saccarifere e 6 milioni ai bieticoltori. Tra questi, oltre 1,6 milioni, andranno ai bieticoltori di San Quirico. In conclusione, l’Eridania Sadam potrà affrontare la campagna 2018 e continuare nella realizzazione dei progetti di reindustrializzazione verso la chimica verde che nei prossimi anni darà altro lavoro. Mentre noi, nei prossimi anni, faremo i disoccupati a vita per colpa di una politica di frantumazione di quello che avevamo. Viva il Centro-Sud! Mi raccomando il 4 marzo».

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