Se l’incendio allo stabilimento della Fis di sabato scorso è stato neutralizzato con alcune ore di impegno alacre di Vigili del fuoco e personale interno del protocollo di sicurezza, la produzione non è così fortunata e senza la possibilità di avere il ciclo di termo-combustione per l’abbattimento dei fumi a pieno regime, la normativa vigente non permette il ritorno al lavoro. Si profilano giorni, se non qualche settimana di cassa integrazione ordinaria per i lavoratori del terzo impianto chimico termolese in ordine di insediamento, anche se è quello più dinamico dal punto di vista occupazionale, con la recente realizzazione di un secondo polo interno al Plant. A valutare adeguatamente la situazione è stata la delegazione giunta dalla casa madre vicentina, che ha considerato le difficoltà per il riavvio. In particolare, il fuoco si era innescato all’interno di un circuito di raffreddamento durante un processo di lavorazione, le fiamme evolvendosi incendiavano la parte alta di un silos provocando una densa fuoriuscita di fumo. Manca all’appello un serbatoio confezionato su misura che conteneva acqua e soda e che altrettanto su misura dovrà essere rifatto, per far tornare la situazione alla normalità.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.