Non l’ha certo mandato a dire quello che pensa l’ex sindaco di Termoli Basso Antonio Di Brino del suo successore, ma l’ha inchiodato a suo dire a un giudizio lapidario: «questa è la peggiore amministrazione degli ultimi 25 anni». Slogan politico che ripete spesso in conferenza stampa, ma stavolta è frutto anche del diverbio avuto ieri in Consiglio comunale, dove nella discussione per l’approvazione del piano finanziario della raccolta dei rifiuti, propedeutico alla determinazione della Tari, se ne sono dette e sentite di tutti i colori. Peccato che questo dibattito assai acceso sia rimasto contenuto nelle mura comunali, visto il non funzionamento della diretta streaming dell’assise civica. La pietra dello scandalo, per Di Brino, che invita Prefettura, Procura e Corte dei Conti a fare luce, è l’aumento esponenziale del costo del servizio, quantificato in oltre 6,8 milioni di euro, con continui aumenti nonostante il gestore sia in regime di prorogatio dall’agosto 2015.
Una mazzata in termini economici quella denunciata dal capogruppo di Noi con l’Italia, traducibile a seconda delle interpretazioni e simulazioni tra il 10 e il 13% per contribuente, con soprattutto le attività economiche assai penalizzate.
Di Brino ha voluto evidenziare con molta foga questo aspetto della vessazione tributaria, accanto a lui il collega di opposizione Annibale Ciarniello e il coordinatore cittadino del partito fittiano Christian Zaami.
«Questa amministrazione da quando si è insediata non ha fatto altro che vessare i cittadini – ha accusato Di Brino – che per di più si trovano ora a dover fronteggiare aumenti sensibili per coprire i costi di un servizio inefficiente».
I numeri sono questi, 3.247.493,82 euro di costi variabili e 3.570.660,71 euro di costi fissi.
Il piano finanziario comprende: il programma degli interventi necessari; il piano finanziario degli investimenti; la specifica dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili, nonché il ricorso eventuale all’utilizzo di beni e strutture di terzi, o all’affidamento di servizi a terzi; le risorse finanziarie necessarie; relativamente alla fase transitoria, il grado attuale di copertura dei costi afferenti alla tariffa rispetto alla preesistente tassa sui rifiuti.
Il piano finanziario deve essere corredato da una relazione nella quale sono indicati i seguenti elementi: il modello gestionale ed organizzativo; i livelli di qualità del servizio ai quali deve essere commisurata la tariffa; la ricognizione degli impianti esistenti; con riferimento al piano dell’anno precedente, l’indicazione degli scostamenti che si siano eventualmente verificati e le relative motivazioni.
Infine, sulla base del piano finanziario l’ente locale determina la tariffa, fissa la percentuale di crescita annua della tariffa ed i tempi di raggiungimento del pieno grado di copertura dei costi.

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