In tutte le loro escursioni dalla tarda primavera fino all’estate in corso, i lavoratori dello Zuccherificio del Molise, o meglio gli ex lavoratori, quelli licenziati tra Natale e Capodanno, hanno guardato (e continuano a farlo) in cagnesco il bando per i lavori di pubblica utilità che avrebbero dovuto rappresentare l’ulteriore ombrello dopo la fine degli ammortizzatori sociali intesi come mobilità. Loro contestano innanzitutto il quantum, perché la ricollocazione, con al massimo 12 mesi e 536 euro al mese, non è il massimo. Così come il parametro Isee che verrà deciso dai Comuni ai quali sarò destinata la gestione delle graduatorie. Da qui, la decisione di scendere di nuovo in strada, con un nuovo presidio dinanzi al vecchio stabilimento di contrada Pantano Basso, che è in fase di smontaggio dei pezzi acquistati all’asta fallimentare del tribunale di Larino.

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