È ufficiale, crisi produttiva allo stabilimento Fca di Rivolta del Re, a Termoli. Ieri la riunione tra la dirigenza del Plant e i componenti del Comitato esecutivo, un po’ la giunta della Rsa, vissuta dall’ennesima riorganizzazione e sempre al settore cambi, in sofferenza ormai da tempo. Infatti, torna l’incubo della cassa integrazione. A fermarsi gli addetti del cambio C520 dal 29 ottobre al 7 novembre compreso, riguarda solo i settori della produzione e manutenzione collegata, esclusi qualità e logistica. «Vi comunichiamo che, secondo quanto nella presente indicato, l’Unità Produttiva Cambi dello Stabilimento di Termoli di Fca Italy S.p.A. deve procedere alla sospensione dell’attività lavorativa del personale addetto e collegato al flusso produttivo del Cambio C520, con richiesta di intervento del trattamento ordinario di integrazione salariale, nel periodo dal 29 ottobre al 7 novembre 2018. La causa di tale sospensione è la necessità di fronteggiare gli effetti della temporanea contrazione dell’attività nell’Unità Produttiva Cambi dello stabilimento di Termoli, tenuto conto della transitoria situazione di mercato. La sospensione dell’attività nel periodo sopra indicato riguarderà tutto il personale addetto e collegato al ciclo produttivo del Cambio C520 e interesserà complessivamente 429 lavoratori (404 operai e 25 impiegati/quadri). Nel suddetto periodo o in parti di esso potrà essere comandato al lavoro il personale necessario, in relazione alle esigenze tecniche, organizzative e di sicurezza degli impianti nonché alle esigenze produttive che si determinassero a seguito di richieste del mercato; tale personale riceverà da parte aziendale comunicazione individuale.
A copertura del suddetto periodo di sospensione dell’attività lavorativa, in via prioritaria rispetto al trattamento ordinario di integrazione salariale, potranno essere utilizzati eventuali residui di p.a.r. in conto ore e ferie di anni precedenti all’anno 2018, ai sensi delle disposizioni del vigente Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) in materia di fruizione di permessi annui retribuiti e ferie. Quanto sopra vale quale comunicazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 14, commi 1, 2 e 3, del decreto legislativo 14 settembre 2015 n° 148, rilevando che a partire dalla data della presente decorrono i termini di cui alle norme sopra citate», dopo la nota aziendale, immediate le repliche e i commenti. Cominciamo con la Fiom-Cgil Molise, il segretario Giuseppe Tarantino, «Questo è il regalo post elezioni già annunciato dalla Fiom, ma nel Molise tutto tace. Situazione già denunciata per l’assenza di un vero piano industriale di investimento su Termoli. E l’assenza della politica regionale sulla questione Fiat che potrebbe con il tempo peggiorare senza investimenti. Il conto ancora una volta lo pagano i lavoratori e il territorio». Per Riccardo Mascolo (Fim-Cisl): «Preoccupati per la comunicazione avvenuta così repentina, urge un incontro nazionale per sapere il futuro delle meccaniche in Italia.
L’attuale situazione di Termoli potrebbe far parte del momento contingente del settore auto con un significativo calo di vendite. Il nostro auspicio è che a breve si presentino nuove opportunità per lo stabilimento molisano. I lavoratori e il territorio se lo meritano senza condizionale». Più articolata la Uilm, per Francesco Guida «A seguito di questa comunicazione di sospensione dell’attività produttiva richiederemo fin da subito un esame congiunto come da Ccsl (Contratto collettivo specifico di Lavoro) per capire l’entità delle ricadute produttive , anche alla luce del nuovo riassetto organizzativo di Fca comunicato qualche giorno fa e che vede la nuova nomina di Pietro Gorlier Chief Operating Officier della regione Emea, è necessario urgentemente tenere incontri specifici in stabilimento per una valutazione complessiva della situazione aziendale. E’ necessario rendere esigibile il piano industriale annunciato il primo giugno dall’allora Ad Marchionne a partire dalle nuove tecnologie – ibrido ed elettrico- ma soprattutto per conoscere in maniera dettagliata le possibili allocazioni di nuove prodotti all’interno dello stabilimento di Termoli». Gianni Mercogliano di Fismic evidenzia che «Lo stop annunciato delle produzioni dei motori diesel, le scelte aziendali di produrre motori ibridi ed elettrici, hanno portato a un graduale diminuzione della produzione del nostro cambio C520 culminato con lo stop con la cassa integrazione per oltre 400 lavoratori. Alla luce di questi scenari è necessario capire al più presto quale futuro avrà l’unità cambi e in generale quali saranno le nuove produzioni per lo stabilimento di Termoli. La Fismic ritiene necessario un tavolo di confronto con l’azienda». Infine, Ugl metalmeccanici, con Domenico Guida: «Lo scenario non promette nulla di buono fino a fine anno, perchè ad oggi ancora non sappiamo se ci sono nuovi investimenti si naviga a vista».
Emanuele Bracone

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