Delle comunicazioni di Fca solitamente viene reso noto solo il cosiddetto dispositivo relativo alla cassa integrazione ordinaria, ossia la conseguenza delle decisioni assunte nel confronto tra azienda e sindacati. Ma quali sono le motivazioni in dettaglio? La causa di tale sospensione ha la necessità di fronteggiare gli effetti della temporanea contrazione dell’attività nell’Unita Produttiva Cambi dello stabilimento di Termoli, tenuto canto della transitoria situazione di mercato. Insomma, la congiuntura è negativa e a pagare sono i 2mila operai che avranno una busta paga più leggera, specie i cambisti. Nero su bianco, si vende e si produce meno e le novità sulle emissioni penalizzano i costruttori europei. Come se non bastasse, si rinfocola anche la polemica tra la Fiom-Cgil e i partecipativi. La notizia che i cigiellini incontreranno i vertici Fca il 30 novembre e non il 29 ha scatenato la reazione in casa Fiom. «Anche la Fiom è stata convocata dai vertici di Fca, ma in un incontro separato, il giorno successivo rispetto alle altre organizzazioni sindacali. «La decisione dell’azienda di tenere due incontri separati sul futuro industriale e occupazionale di Fca – commenta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile del settore auto – è inaccettabile. È per senso del dovere nei confronti dei lavoratori che non lasciamo mai i tavoli. È responsabilità dell’azienda e delle altre organizzazioni sindacali procedere in questo modo, anche perché in questi anni la Fiom ha sancito accordi negli stabilimenti per far fronte alla mancata saturazione degli impianti. Questa divisione è un danno che ha conseguenze sulla possibilità di portare a casa dei risultati per i lavoratori». Sulla cassa integrazione a Rivolta del Re, invece, ha parlato il leader molisano Giuseppe Tarantino, «Rispetto alla richiesta di cassa integrazione da parte della Fca di Termoli è la conferma di ciò che abbiamo sempre sostenuto, cioè la mancanza o ritardo di un piano industriale rispetto ai prodotti (cambio ed ai motori 8v e 16v) che si producono da circa 30 anni. Restiamo in attesa di risposte al prossimo incontro che si terrà al Mise. Evidenziamo ancora una volta il silenzio del Governo regionale sulla questione Fca e lavoro». A intervenire sull’attualità metalmeccanica è stato anche Riccardo Mascolo, per la Fim-Cisl Molise. «Per i lavoratori dello stabilimento Fca di Termoli a comunicazione fatta nella giornata di mercoledì da parte della direzione aziendale fa aumentare la preoccupazione degli stessi. Infatti la comunicazione è riferita ad ulteriore cassa integrazione per alcuni reparti in particolare per il vecchio cambio C520 e si sono anche aggiunti altri reparti come il motore 8V e il motore 16V. La Fim manifesta la propria preoccupazione perché alla comunicazione della Cigo non si concretizza il famoso incontro dei vertici aziendali con le segreterie nazionali dei sindacati firmatari per definire il piano industriale degli stabilimenti di meccanica. Se a tutto questo aggiungiamo anche la cessione della Magneti Marelli aL gruppo giapponese Calsonic Kansei, ecco che diventano legittime le preoccupazioni dei lavoratori interessati. Tuttavia, il sospirato incontro nazionale è stato fissato per il 29 novembre presso la sede del Lingotto a Torino. Il nostro auspicio è che anche per Termoli sia riservato un impegno di investimenti che permettano il rilancio del nostro stabilimento e siamo dire di conseguenza della stessa regione».

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