I No Tunnel non si arrendono anzi, diffidano il Comune di Termoli nell’assegnare i lavori fino al momento in cui non si pronuncerà il Tar. Proprio il movimento che si è creato in città aveva infatti presentato un ricorso per chiedere la sospensiva al Tribunale Amministrativo Regionale che si dovrebbe pronunciare verso la metà del mese. Lo hanno annunciato con una conferenza stampa nella quale hanno ancora una volta sollevato diverse questioni alcune delle quali, forse, non sono di pubblico dominio. «Per noi – ha esordito Luigi Vitulli – il responsabile di questa confusione che si è creata è il comune di Termoli. Con il sindaco, l’assessore all’Urbanistica, e responsabile del Rup Mandrile che dovrà firmare in questa situazione l’atto conclusivo per l’aggiudicazione dell’opera». Per i comitati però ci sono altri responsabili che vengono individuati nella giunta comunale e nel consiglio comunale. Per Vitulli giunta e consiglio, almeno i favorevoli all’opera, negli ultimi due anni avrebbero seguito solo passivamente la volontà del sindaco e del dirigente di turno. «Prima – ha continuato Vitulli – hanno impedito lo svolgimento del referendum e adesso ci stanno mettendo in una situazione risarcitoria. Prima devono chiarire la situazione procedurale, e poi eventualmente avanzare». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marcella Stumpo, «I comitati non ritengono assolutamente concluso l’iter procedurale per l’approvazione della variante al piano regolatore in quanto se in primo luogo la modalità abbreviata scelta per impedire la discussione è illegittima, in secondo luogo anche l’invio dei documenti e la registrazione alla regione appare confusa, e senza data certa. Ci risulta che la regione abbia anche fatto notare questa questione. Chiediamo che il comune si fermi in attesa che vengano chiarite tutte queste incertezze che anche la regione ha creato senza prendere una posizione netta e poi di aspettare la decisione del Tar. Una aggiudicazione definitiva espone la città a richi enormi di indebitamento milionario». Per Marcella Stumpo se tutto dovesse restare così com’è, e che quindi prevalga il silenzio assenso e l’opera venisse appaltata, a livello politico sarebbe sicuramente un segnale negativo in quanto il presidente Toma ha dichiarato che la grande opera prima di dover essere appaltata doveva passare per il referendum proprio per far esprimere i cittadini. Tuttavia secondo i No Tunnel mancherebbe in Regione la copertura finanziaria per l’opera e questo in qualche modo pregiudicherebbe l’avvio dei lavori. «Da quanto è stato detto in terza commissione finanziaria – ha esordito Nicola D’Errico – mancherebbe la copertura dei cinque milioni di euro e questo è un problema di carattere regionale e un problema che investe tutto l’iter procedurale. Lo stesso non è stato completato, mancano una serie di pareri e perché la regione afferma di non aver ricevuto ufficialmente parte della documentazione ma anche perché manca il parere del Comitato Tecnico Amministrativo Regionale, senza di questo qualunque tipo di progetto pubblico e con finanziamento pubblico non può essere appaltato» Ma a quanto pare c’è anche di più. Se l’amministrazione comunale di Termoli dovesse appaltare l’opera senza la copertura economica la stessa si potrebbe veder costretta a risarcire l’azienda appaltatrice. Lo ha detto il portavoce dei comitati Nino Barone che ha letto anche un passaggio di quanto previsto nell’accordo. «E’ importante fare una precisazione – ha spiegato Barone – per quanto riguarda il coinvolgimento di tutta la città. E’ importante l’aspetto economico della vicenda. Leggo un estratto dal contratto che all’art. 13 della bozza di convenzione firmata dall’amministrazione e dall’impresa recita che in caso di mancata realizzazione di alcune opere o di parte del progetto per cause imputabili al comune di Termoli, lo stesso si impegna a versare una penale pari al valore dell’investimento non realizzato dal concessionario e a risarcire il mancato utile quantificato in base al piano finanziario dello stesso. Significa che se l’amministrazione comunale vuole imputare a noi la mancata realizzazione, vuol dire che sta sbagliando. Il problema lo hanno creato loro e i cittadini potrebbero essere chiamati a pagare un risarcimento di quindici milioni di euro. Invitiamo gli amministratori a soprassedere a qualsiasi aggiudicazioni altrimenti si potrebbe cadere in questa controversia».

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