Si entra in dirittura d’arrivo per la trattativa di rinnovo del contratto aziendale di Fca-Cnhi-Ferrari. Il nuovo Ccsl potrebbe essere chiuso nelle sessioni di martedì e mercoledì prossimi, 5 e 6 marzo, ma non è tutto oro quello che luccica, poiché al di là dei passi avanti compiuti due settimane fa, i metalmeccanici partecipativi, tra cui Fim-Cisl e Uilm hanno anche avanzato richieste nette, pena la rottura della trattativa stessa. «Per rinnovare il contratto è necessario evitare forzature – ha ribadito il segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto Gianluca Ficco, dopo le due giornate di negoziato tenutesi a Torino – se davvero c’è la volontà di rinnovare in tempi brevi il Contratto collettivo specifico di Lavoro, è chiaro che le Parti devono evitare le forzature. Il prossimo incontro del 5 e del 6 di marzo sarà probabilmente decisivo per capire se è possibile un rinnovo tempestivo. La parte normativa – aggiunge Ficco – va aggiornata e migliorata, ma è chiaro che nessuno può pensare di stravolgerla. Il presupposto da cui partire è che in questi anni il Contratto collettivo specifico di Lavoro ha funzionato, garantendo sia tutele ai lavoratori sia miglioramenti di competitività. Non si capirebbe quindi un tentativo di alterarne gli equilibri». «Per quanto riguarda la parte economica, noi abbiamo chiesto aumenti del 10% in quattro anni e registriamo naturalmente con soddisfazione la disponibilità aziendale di riconoscere incrementi in paga base, benché non abbiamo ancora ricevuto risposte sul quantum. Ma di certo non potremmo accettare che contestualmente si pregiudicasse il sistema premiale di fabbrica su cui si è fondato il rinnovo del 2015 e che in questo triennio ha dato positiva prova di sé».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.