Buone notizie sul versante Fca, è stata raggiunta nel pomeriggio di ieri l’intesa per il rinnovo del Contratto Fca, Cnhi e Ferrari: svolta su salario, formazione, inquadramento e welfare. Aumenti mensili di 144,50 euro (+8,24%), versamenti alla previdenza integrativa al 2,2%, ridotto costi e nuove coperture sulla sanità integrativa. «Il nuovo contratto di lavoro per i 66 mila dipendenti di Fca prevede un aumento delle retribuzioni contrattuali del 2% annuo e un rafforzamento del bonus annuale legato agli obiettivi di produttività ed efficienza. Lo rende noto l’azienda in un comunicato. Oltre all’aspetto retributivo – spiega Fca – sono tre i principali cardini del nuovo contratto. Il primo è il sistema di Welfare aziendale, che si sviluppa attraverso il consolidamento del programma di flexible benefits e il potenziamento della previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria integrativa. Il secondo è il completamento del sistema partecipativo che, alla luce della positiva esperienza dell’ultimo quadriennio, ormai rappresenta non solo un modello di dialogo qualificato con le organizzazioni sindacali, ma è parte integrante dell’approccio industriale del Gruppo in Italia. Terzo, la definizione della riforma dell’inquadramento introdotta in via sperimentale nel precedente rinnovo contrattuale». Per i leader della Fim-Cisl, Marco Bentivogli e Ferdinando Uliano, «Dopo quattro mesi di trattativa siamo giunti alla firma dell’ ipotesi di accordo del contratto collettivo di Fca, Cnhi-Ferrari. Un risultato positivo su tutti i fronti da quello salariale a quello dell’innovazione contrattuale con molti aspetti qualificanti sulla parte normativa. Il contratto si caratterizza con un importante incremento salariale sulla paga base e con la sua incidenza su tutti gli istituti contrattuali. L’incremento sulla paga base mensile a regime al lavoratore oggi inquadrato nel terzo gruppo 1° fascia è pari a 144,50 euro, un incremento pari al 8,24%, oltre al doppio del tasso di inflazione previsto nel quadriennio. Le trance previste sono +€35,06 (1.4.19), +€35,76 (1.2.20), +€36,48 (1.1.21) + € 37,20 (1.1.22). Se consideriamo l’incidenza dei turni l’importo si incrementa ulteriormente di circa il 10%. Per le altre categorie come un operaio addetto al reparto montaggio, di 5° gruppo 2^ fascia, l’ aumento è di 130,19 euro, mentre al lavoratore professional 179 €. Il contratto ha previsto la conferma e il miglioramento dell’attuale premio di efficienza introdotto nel 2015, considerando nella scala percentuale dei parametri anche la parte anticipata trimestralmente del premio precedente collegato al piano industriale 2014-2018. Questo consentirà di incrementare il premio annuale che nell’ultimo anno ha erogato mediamente per Fca € 1.270 e per Cnhi € 753. A partire dal 1 luglio 2019 il contributo aziendale per la previdenza aumenta del 29%, portando la contribuzione a suo carico dal 1,7% al 2,2% della paga base con un vantaggio annuale a regime per un operaio di circa 123 €. Il contributo per gli apprendisti passa al 2,5% della paga base e per i professional al 2,5% della retribuzione utile per il TFR. E’ una risposta molto significativa per le generazioni oggi al lavoro, in particolare per i più giovani, che necessitano di un rafforzamento integrativo pensionistico di quella che sarà la loro futura pensione. Anche sulla sanità integrativa si rafforzano e migliorano le coperture assicurative sanitarie per i lavoratori e i propri famigliari e riducendo il costo per la contribuzione del lavoratore aderente e aumentando quella a carico azienda. Il costo per un operaio sarà di 40€ annui (circa 3,3 €uro mese) e per un professional 120 euro annui (10 € mese). L’azienda verserà di più per ogni dipendente, oltre a 30€ per la copertura base, per gli AC1 operai e impiegati 146€ e per gli AC2 professional 516€. Un accordo molto innovativo riguarderà lo smart-working che consentirà di diffondere in tutti gli stabilimenti delle diverse società, un’intesa molto innovativa sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che ad oggi abbiamo sperimentati in pochi stabilimenti. Sempre sull’orario di lavoro si è intervenuto a migliorare l’utilizzo anche a frazioni di un’ora dei permessi annui retribuiti e questo riguarderà per 16 ore anche i lavoratori turnisti. Si sono migliorate le indennità sulla turnistica relativa ai turni superiore ai 18 turni, estendendola a tutti (salvo i discontinui) e portando il contributo a 25€ per sabato su domenica. Anche sui recuperi produttivi l’indennità è stata aumentata portandola a 25€. Particolarmente positivo il tema sulla formazione professionale e il diritto allo studio. Abbiamo costruito le condizioni per diffondere ed estendere i percorsi formativi a tutti i dipendenti e rafforzato il Diritto allo studio portando a 40 ore retribuite per ogni anno del corso di laurea o di percorsi professionali.
Dopo oltre 40 anni cambierà l’inquadramento professionale in Cnhi e Ferrari si passerà alla definizione dei gruppi professionali, in Fca la sperimentazione delle tre fasce professionali a partire dal 1 gennaio 2020 diventerà strutturale, dando alle parti la possibilità di costruire un sistema premiante sulla professionalità. Questo lavoro verrà sviluppato in un anno con uno specifico gruppo di lavoro, rappresenterà un cambiamento radicale e innovativo sul sistema di riconoscimento della professionalità in particolare nel nuovo contesto di industry 4.0. Particolarmente significativo l’istituto delle ferie solidali, che consentirà ai colleghi di lavoro, su base volontaria con una cessione di ferie, di aiutare il lavoratore in situazioni di forte difficoltà. Siamo poi intervenuti a migliorare tutto il sistema partecipativo rafforzandolo in tutti gli aspetti che hanno determinato delle criticità, dagli aspetti di lavoro delle commissioni paritetiche di fabbrica in particolare quelle relative all’organizzazione del lavoro, ambiente e sicurezza, istituendo anche la “safety day”. Si è rafforzato il ruolo dei rappresentanti della sicurezza (Rls) attraverso la formazione e la dotazione di nuova strumentazione. Infine si è costituito un tavolo per analizzare e sperimentare forme di partecipazione avanzate dei lavoratori. E’ stata una trattativa difficile, più volte abbiamo sfiorato alcune volte la rottura ma fortunatamente siamo poi riusciti a convincere l’azienda ad abbandonare alcune sue richieste che mettevano a rischio il negoziato, come: peggioramento dell’istituto della malattia, l’introduzione del lavoro plurisettimanale, e le richieste da parte aziendale di maggior inasprimento sulle sanzioni relativi all’articolo sui “rapporti in azienda”. Abbiamo condiviso quelle relative ad una maggior garanzia per il lavoratore (termini di presentazione contestazioni e aumento a tre della recidiva generica) e quelle violazioni e infrazioni non sancite dalla giurisprudenza non presenti nelle vecchie regole degli anni 70, come le molestie sessuali, non rispetto delle norme sui segreti industriali e la manifesta alterazione per droghe. L’accordo è certamente un ottimo risultato in particolare in questo contesto di difficoltà industriale ed economico che il nostro paese sta risentendo sempre di più negli ultimi mesi. La conferma dei 5 miliardi di investimento per Fca sono una garanzia e una prospettiva importante per il futuro dell’occupazione e degli stabilimenti italiani. Era fondamentale chiudere con un buon accordo anche perché il 2019 rappresenterà ancora un momento di transizione particolarmente difficile. Nei prossimi giorni il contratto sarà al vaglio delle rappresentanze sindacali aziendali dei vari stabilimenti per la sua approvazione». Per Rocco Palombella, della Uilm, «Siamo riusciti – prosegue Palombella – a consolidare e rafforzare il Ccsl, più comunemente noto come “Contratto Fiat”, completando in un certo senso il lavoro iniziato nel 2015: cinque anni fa costruimmo un robusto sistema premiale, ora invece abbiamo incrementato la parte fissa della retribuzione. Anche la parte normativa contiene numerosi miglioramenti, ad esempio incrementando dello 0,5% della retribuzione il contributo a carico del datore di lavoro alla previdenza integrativa, rafforzando il sistema delle commissioni di fabbrica, introducendo lo smart working, fornendo più informazioni e più efficace tutela ai lavoratori in tema di organizzazione del lavoro, ampliando i permessi per gli studenti lavoratori. Inoltre abbiamo rafforzato il premio annuale di efficienza di stabilimento, sia pure a fronte del fatto che non è stato rinnovato il premio quadriennale di redditività di gruppo. Infine è certamente degno di nota che è stato riformato anche l’inquadramento professionale, semplificandolo in Cnhi e in Ferrari, estendendo quello previsto come sperimentale nel 2015 anche ai vecchi assunti in Fca. Confidiamo che questo rinnovo – conclude Palombella – possa fare da apripista agli altri contratti, così come è nella tradizione delle relazioni industriali italiane in cui Fiat ha sempre costituito un punto di riferimento per tutti. Anche per questo l’accordo di oggi è una buona notizia non solo per i circa 90mila dipendenti a cui si applica, ma per l’intero mondo del lavoro. Con questo rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro garantiamo ai lavoratori di Fca, Cnhi e Ferrari aumenti annuali del 2% composto della paga base per quattro anni, che corrispondono a un incremento a regime medio di 144,5 euro mensili pari all’8,24% degli importi attuali. Si tratta di un rinnovo contrattuale che sfida la crisi, poiché guarda con fiducia al futuro e riconosce aumenti salariali rilevanti in una fase di difficoltà dell’economia in generale e del settore dell’auto in particolare».

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