Se Campomarino gioisce, Termoli (con le altre località costiere) riflette sulla mancata partecipazione all’assegnazione della Bandiera blu. La decisione dell’amministrazione Sbrocca di non presentare la domanda per candidarsi al vessillo simbolo del turismo di qualità nell’Europa attirò numerose prese di posizione contrastanti, con l’ufficializzazione – che peraltro non avrebbe comunque mutato lo status quo – le polemiche sono state sollevate ancora. Il presidente del Sib-Confcommercio Nico Venditti commenta con rammarico annunciato l’assenza di Termoli dalla lista delle quasi 400 località in cui sventolerà la Bandiera Blu, definendola «una mancata occasione per Termoli e per il Molise». «Noi operatori turistici dopo la mancata assegnazione del vessillo per l’estate 2018 ci aspettavamo un’analisi dei motivi che hanno contribuito alla mancata assegnazione della bandiera blu, ma l’amministrazione non ha mostrato segni di interesse a riguardo. Purtroppo non è andata così, ma il sindaco come sappiamo ha ritenuto di non fare proprio la richiesta 2019! Bisognerebbe guardare altre realtà tipo Liguria Toscana o Marche o il vicino Abruzzo che hanno numerose bandiere blu, dove operatori turistici e amministrazioni locali fanno sistema con ottimi risultati». Anche il candidato sindaco del centrodestra, Francesco Roberti, ha stigmatizzato ieri questo vulnus nella politica di marketing territoriale locale. «Figuraccia dell’amministrazione comunale», il suo giudizio, con l’aggiunta che questa carenza arreca un grave danno al turismo e a tutti gli operatori che vivono e lavorano con le spiagge e il mare. «Quanto accaduto – ha spiegato Roberti – rappresenta un danno enorme per l’immagine della nostra città. Gli operatori del settore non meritano queste figuracce, hanno bisogno di una amministrazione attenta che si metta al loro fianco per affrontare ogni tipo di problematica. È quello che farò una volta eletto. Ascolterò ogni esigenza e saremo pronti per cercare di cogliere ogni occasione che possa far fare il salto di qualità a tutto l’indotto. La bandiera blu è un biglietto da visita. Non è assolutamente vero che non serve a nulla. Anzi, è una certificazione che attesta anche la qualità di determinati servizi che l’amministrazione comunale non è riuscita a perseguire. È stato quindi detto che il vessillo non serviva in quanto ci sarebbero altre priorità. Noi invece sosteniamo che la bandiera blu è necessaria e che bisogna lavorare per riconquistarla. Deve diventare un punto di riferimento per la nostra Termoli, sarà una garanzia per i servizi che andremo ad offrire ai turisti e ai nostri concittadini. Insieme, ascoltando la voce degli addetti ai lavori, riusciremo ad ottenere i risultati che ci siamo prefissi».

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