Hanno incassato quasi in silenzio il traguardo agognato, ossia l’accoglimento della sospensiva al Tar sul Punto nascita, dopo aver messo bonariamente a soqquadro la città domenica sera e aver mobilitato le coscienze collettive dalla fine di giugno. Parliamo dei 4 moschettieri del comitato spontaneo “Voglio nascere a Termoli”. Abbiamo voluto chiedere loro quale fosse adesso lo stato d’animo del quartetto e ci hanno illuminato volti raggianti che lasciano trasparire tutta la loro gioia. I quattro moschettieri del gruppo “Voglio nascere a Termoli” si dichiarano contenti dell’accoglimento dell’istanza di sospensiva da parte del Tar, che permette al punto nascita di Termoli di restare aperto almeno fino al prossimo 8 aprile.
Cinzia Ferrante dichiara: «Non molleremo la presa, perché se non dimostriamo ai giudici che c’è un impegno serio da parte del territorio, sarà difficile ottenere una sentenza favorevole ad Aprile. Abbiamo davanti una sfida di nove mesi, il tempo di una gravidanza e speriamo sia un tempo fecondo di ricostruzione e potenziamento dell’ostetricia termolese. Stiamo contribuendo a cercare ginecologi, a interagire con il reparto, a promuovere progetti interdisciplinari miranti a potenziare il reparto e le risorse umane in esso professionalmente impegnate. Abbiamo raccolto molte testimonianze di mamme che hanno scelto di partorire altrove, e vogliamo che il reparto ne faccia tesoro, prevenendo ulteriori esodi verso le regioni limitrofe».
Le fa eco Alessandra Di Pasquale: «Sappiamo benissimo che il problema è molto più ampio: il punto nascita è solo la punta di un iceberg sommerso. Ma sapevamo anche che quella sul punto nascita era una battaglia cruciale: giocarselo avrebbe significato senza dubbio giocarsi tutto l’Ospedale San Timoteo. Occorreva una risposta popolare forte, decisa, e il destino ha scelto noi quattro per promuoverla. Grazie alla collaborazione di praticamente tutte le associazioni, comitati e gran parte dei cittadini del basso Molise, è venuta fuori una manifestazione bella, emozionante, partecipata e anche efficace. E una petizione sottoscritta da ben 8422 firmatari (abbiamo annullato un migliaio di firme per incompletezza dei dati). Siamo certi che il Tar ne ha tenuto conto».
La stessa Di Pasquale ha tenuto a citare e ringraziare tutti i comitati le associazioni, i cittadini, i sindaci, la stampa e le persone che li hanno sostenuto con le loro attività come Bc foto, Paduano, Barile ecc., anche Marco La Fratta (service), la Pro loco e gli artisti Nicola Palladino, Nicolino Cannarsa, Biagio Tranchese, Saverio Metere.
I moschettieri sottolineano che subito dopo l’ordinanza l’avvocato Massimo Romano ha scritto un post sulla sanità molisana: «Non è un cortocircuito sfortunato: è un disegno preciso, studiato a tavolino per smantellare il servizio sanitario pubblico in favore di pochi privati […] L’unico antidoto al disastro è la reazione popolare, forte: altrimenti siamo carne da macello. Qui ed ora un passo è stato fatto».
E’ soddisfatta Debora Staniscia: «La manifestazione del 21 luglio si è rivelata un’iniziativa vincente. L’ordinanza di sospensiva era tutt’altro che scontata. Le dichiarazioni dell’Avv. Romano e i ringraziamenti pubblici che i sindaci del territorio ci hanno rivolto confermano il nostro sentimento: dobbiamo continuare a sensibilizzare la popolazione, a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla sanità regionale, a indagare sulle cause del suo fallimento, a promuovere azioni civiche, politiche e giuridiche in difesa del diritto alla salute, omogeneamente distribuito in tutta la regione Molise, quella che paga le tasse sanitarie più alte di tutta Italia. Presto cambieremo il nome del gruppo Facebook da noi coordinato, e la guerra sarà combattuta su altri fronti, più ampi».
Conclude Giuseppe Pranzitelli: «Stiamo partecipando attivamente alle assemblee e collaborando fattivamente con la rete dei comitati e associazioni che si da anni si occupano della sanità in Molise, apportando il nostro contributo. Stiamo incontrando politici, esperti, operatori sanitari, avvocati, giornalisti.. Ma siamo e restiamo un gruppo apartitico, quindi siamo assolutamente refrattari a ogni forma di strumentalizzazione o avance partitica, sindacale, ideologica. Ascoltiamo tutti ma poi traiamo le nostre deduzioni incondizionate. Noi siamo anzitutto accanto al nostro popolo, da cui veniamo e a cui rendiamo conto. Lo slogan che ci ha ispirati dall’inizio è appunto “siamo un solo popolo”: non guardiamo alle bandiere ma alle persone. Abbiamo capito che la vera (buona) Politica è quella che si combatte fuori dalle istituzioni, insieme alle istituzioni. E con la forza del popolo di cui siamo espressione, e a cui va tutta la nostra gratitudine, possiamo essere una spina nel fianco della politica, che nel tempo si rivelerà una vera e propria alleata della (buona) Politica».

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