Tanti curiosi sono accorsi ieri mattina sulla spiaggia libera a sud del piccolo centro molisano dove era in atto un evento di straordinaria eccezionalità per quel che riguarda il Molise. E’ stata la prima volta, mai in passato si ricorda che una Caretta caretta abbia depositato le proprie uova sull’arenile della nostra regione. Un evento eccezionale lo hanno definito tutti coloro che sono in presidio da quelle parti da venerdì scorso. Un nido di Caretta caretta che è riuscito a risvegliare l’intera costa creando notevole interesse. Un motivo di orgoglio che lascia pensare che l’ecosistema che si trova da quelle parti crei davvero uno scenario incantevole dove possano accadere queste cose. Un evento particolare in quanto la temperatura delle nostre spiagge non dovrebbe consentire la deposizione di uova da parte di Caretta caretta che arrivano sulle spiagge. Eppure è successo così come ha riferito il biologo marino Sergio Guccione, segretario nazionale del centro cetacei arrivato da Pescara. «C’è stata –ha detto Guggione – una prima schiusa venerdì mattina. Siamo stati avvisati e siamo intervenuti in un’ora, tempo di arrivare da Pescara. Abbiamo trovato 14 tartarughine morte però il livello di disidratazione era incompatibile con una morte avvenuta in un’ora e mezza. La schiusa ci sarà stata di notte così come avviene solitamente. Probabilmente di notte in questo periodo è eccessivamente freddo per questi animali ectotermi. Le tartarughine sono rimaste incapaci nel raggiungere il mare fino a quando il sole mattutino è riuscito a scaldare quella quota che era rimasta in vita e che è riuscita a raggiungere il mare. Le altre sono morte. Poi abbiamo aspettato come previsto 72 ore indicate dalla bibliografia scientifica come tempo da attendere per verificare se ci sono nuove schiuse. Abbiamo preso la temperatura del nido verificando che non era ottimale e al di sotto di quella solita le per la schiusa. Abbiamo scavato e aperto il nido verificando che c’erano 20 esemplari vitali e circa 50 uova da verificare con la speratura e quindi se c’è o meno attività vitale. Dovremo poi procedere con l’incubazione artificiale riportandole a Pescara, poi le eventuali schiuse le verremo a liberare in zona. Le uova vanno messe in incubatrice con una serie di attenzioni, riportiamo della sabbia del nido per cercare di ricreare l’habitat naturale. Ne abbiamo rilasciate quindici delle diciotto vitali, una piccola quantità risulta molto debole e pertanto provvederemo con la capitaneria a liberarle al largo della costa». Venerdì scorso una volta avuta la notizia, il comune di Campomarino si è subito attivato per creare un presidio permanente a tutela delle tartarughe. «Da venerdì mattina – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Antonio Saburro – la Capitaneria di porto ha comunicato questo evento e ci siamo attivati per coinvolgere diverse associazioni, un evento eccezionale non solo per Campomarino ma per tutto il Molise. Non era mai successo, è motivo di orgoglio e significa che il nostro territorio merita massima attenzione sotto l’aspetto naturalistico». A fargli eco anche il vice sindaco Rossella Panarese, «Questo per noi è un evento eccezionale. Avremo voluto coinvolgere i bambini delle scuole, ma per ragioni di tempo e sicurezza non è stato possibile mostrargli questo meraviglioso evento. Abbiamo cercato di coinvolgere più cittadini possibili. Siamo molto contenti e speriamo si possa ripetere anche in futuro». In un primo momento le piccole tartarughe sono state liberate in mare ma sono tornate indietro a causa della corrente. A quel punto sono state prelevate e portate al largo con le imbarcazioni della Capitaneria e liberate in mare aperto. A operazione conclusa, giunge anche la nota della Guardia costiera. «Si è conclusa ieri la “veglia” al nido scoperta nel lido di Campomarino ove da tre giorni vi sono Veterinari e Biologici del Centro Studi Cetacei di Pescara che vigilavano sulla preziosa e delicata nidiata di tartaruga appartenente alla specie Caretta Caretta.
Tutto è iniziato venerdì 18 ottobre quando un cittadino virtuoso ha comunicato alla Capitaneria di Porto di Termoli ed al Centro Studi Cetacei la presenza di una “schiusa” di tartarughe sulla spiaggia.
Da quel momento è stato attivato il protocollo da parte degli Esperti del Centro Studi Cetacei che per ben tre giorni hanno vigilato (h 24) sulla nidiata mediante l’installazione di un campo messo a disposizione della Protezione Civile.
Oggi nella prima mattinata è avvenuta l’apertura del nido che ha portato alla luce ben 20 esemplari piccoli e vigorosi di Caretta Caretta, mentre malgrado tutte le attenzioni tre esemplari non ce l’hanno fatta.
Sei (6) esemplari hanno raggiunto il mare mentre per altre undici (11) tartarughine è stato necessario il rilascio in mare aperto con il mezzo navale della Guardia Costiera (GC B34) e tre saranno portate dai predetti Esperti a Pescara per la riabilitazione. I Responsabili del Centro Studi Cetacei hanno rappresentato che subito dopo la riabilitazione sarà organizzato il rilascio dallo stesso luogo di nidificazione.
Tutte le altre 54 uova chiuse sono state trasportate presso il Centro Studi di Pescara.
Pochi giorni fa, e precisamente in data 8 ottobre 2019 la Capitaneria di Porto ha, sempre in collaborazione con il competente Centro Studi Cetacei, liberato un altro esemplare di tartaruga marina “Lenny” guarita grazie alle cure prestate dal medesimo Centro».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.